nerebbero verso destra, il giorno in cui l'incontro avesse luogo. Sarebbero, dunque, non due forze politiche con basi sociali profondamente diverse che si unirebbero insieme su una piattaforma di governo; ma due forze tendenzialmente omogenee. Questa osservazione di elementare buon senso potrebbe forse essere sufficiente a sp•ogliar di ogni valore epocale l'incontro di cattolici e socialisti. E potrebbe essere anche sufficiente a far riflettere che i problemi che si pongo·no pei cattolici e pei socialisti non sono di quei problemi che si risolvono tµtti attraverso più o meno fortunose combinazioni governative. E sarebbe da aggiungere addirittura che queste combi,nazioni governative potreb,bero riuscire anche ad u,n surrogato delle effettive s:o,luzioni. Non solo: ma è necessario c~iedersi cosa deve avvenire perchè questa alleanza tra cattolici e socialisti possa sortire risultati positivi. Basta che la D.C. conduca cc una parte sufficientemente vasta della borghesia italiana ad un incontro costruttivo con una parte sufficientemente estesa del movimento operaio? ». E basta che i socialisti sappiano « cogliere l'occasione di farsi interpreti delle sempre frustrate esigenze della classe operaia, facendole valere nell'ambito della società italiana e in funzione dei suoi più generali interessi? ». Qui è tutta la questione: hic RhodusJ hic salta. Bastano, dunque, queste cose? A nostro giudizio esse sono assolutamente insufficienti. In un paese in cui gli anticlericali mandano i figli alle scuole dei preti, a noi l'anticlericalismo è apparso sempre una forma superata di atteggiamento umano. Non solo o non tanto perchè in Italia v'è il problema di radicare le masse di cattolici allo stato moderno, quanto o so,prattutto perchè la cultura a cui apparteniamo ha fatto giustizia una volta per sempre dell'anticlericalismo. Pure è questa nostra avversione all'anticlericalismo che ci porta a ritenere che, se questo matrimo,nio tra cattolici e socialisti si ha da fare, si ha da fare col rito laico. Non è sufficiente auspicare che tra una vasta parte della borghesia e una vasta parte del movimento operaio si abbia un incontro: occorre che questo avvenga sul terreno dello stato moderno, che è lo stato di libertà. La storia del cattolicesimo politico italiano è tormentata e tutt'altro che rassicurante; dai socialisti queste strutture democratiche che noi riteniamo fondamentali sono state per troppo tempo negate radicalmente come borghesi. Le masse di cattolici e di proletari sono un dato soèiologicamente rilevabile della società italiana; ma ciò non vuol dire che la conversione ai valori dello stato di libertà sia totale e persuasiva. E questi valori hanno troppa importanza ai nostri occhi, perchè noi si possa demandarne la tu tela ~11' astuzia della ragione·. Ecco perchè noi rivendichiamo come un dato fondamentale le ragioni del laicismo: una volta posto che il laicismo non vuol dire irrisio·ne defla cos.cienza religiosa, 110n consiste nella tendenza a trovare nel cattolicesimo (o nel calvinismo o nella setta dei mormoni) il bouc émissaire di tutti i mali [62] BiblotecaGino Bianco I
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