GIORNALEA PIÙ VOCI Divergenze Nel 1957 Il Mulino ha compiuto sei anni di vita: e la ricorrenza ha offerto l'occasione ai nostri amici di Bologna di ripensare il loro passato, di sottoporlo ad un'analisi critica severa, e insieme di esporre le loro posizioni attuali. L'editoriale del numero di gennaio del Mulino è dunque un'autobiografia, un manifesto e un programma di lavoro. Innanzi ad un documento così ambizioso e stimolante sarebbe mostrare scarsa considerazione del lavoro e dell'impegno del!' èquipe bolognese scappar via per la tangente delle cose su cui si è d'accordo. La sola forma possibile di un serio dialogo è qui quella di una polemica, ovviamente, tra persone che credono troppo alla loro reèiproca rispettabilità per lasciar qualcosa di sottinteso, per rinunciare ad essere sinceri fino in fondo, per sottacere divergenze rilevanti. Gli amici del Mulino danno un certo giudizio della situazione politica italiana, del punto attuale di sviluppo della società italiana, e in conseguenza di un tal giudizio indicano la via dell'avvenire in un incontro di cattolici e socialisti. Essi ritengono che « la nostra Repubblica, ch'è nata antifascista, potrà trovare, cosi, un più maturo sviluppo nella collaborazione di due forze politiche, entrambe largamente rappresentative dei ceti medi, del mondo contadino e operaio ». È probabile che l'incontro abbia luogo; è augurabile che questa collaborazione vi sia; e c'è da sperare che ne venga qualche bene per il paese. Ma intanto nessuna analisi sociologica della società italiana la necessita fatalmente. E del resto in queste analisi sociologiche c'è, ci sembra, qualcosa che non quadra con un minimo di previsione politica. Poniamo di avere già innanzi a noi le due realtà politiche il cui incontro gli amici del Mulino ipotizzano. Si dovrebbe osservare appunto che esse no,n sarebbero sociologicamente cosi diverse l'una dall'altra. Il nuovo partito socialista comprenderebbe vasti strati di borghesia progressista e di piccola borghesia, proletaria economicamente e borghese psicologicamente. D'altra parte è verosimile che i borghesi più conservatori che ancora si allineano sulla D.C. se ne allonta- [61] Bibloteca Gino Bianco
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