Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

di inedita curiosità, di sicuro richiamo, e possano apparire tali anche ad un lettore che abbia seguìto, nel corso della settimana almeno la migliore stampa quotidiana (cosa che, è da ritenersi, capita alla maggioranza dei lettor i del Punto). In .secondo luogo, si avverte la necessità che il ,carattere accentuatamente antologico del settimanale (soprattutto per quanto riguarda le tesi politiche risultanti dai vari documenti « utilizzati ») fìnis41, in un modo o nell'altro, per trovare una chiara sutura con le tesi e gli intendin1enti redazionali, in maniera da evitare che la estrema varietà dei contrib·uti ingeneri il sospetto di una fondamentale indeterminatezza, o confusione, 0 timidità, da parte degli autori del «montaggio>>. È peraltro abbastanza agevole, in linea di massima, cogliere nel Punto una costante attenuazione (rispetto al tono consueto ,agli altri settimanali della sinistra laica) dei mt1tivi anticlericali; anche se, in tale atteggiamento, non è sempre possibile distinguere fin dove agisca una spiegabile comprensione per i fermenti « sociali» del partito cattolico, o in qual misura vi intervengano, invece, certe sfumate solidarietà << {anfaniane >>.Anche in politica estera, la simpatia per le tesi a,tlantiche ed europeistiche risulta spesso appannata da titubanze simili a quelle espresse, su tali problemi, dalla segreteria democristiana e (con obiettivi opposti ma convergenti) dai socialisti. Il_maggiore o minore impegno redazionale, la maggiore o minore fortuna intervenuti nel far fronte alle su elencate difficoltà hanno contribuito a determinare, lungo i primi dieci mesi di vita del settimanale, una serie di sbalzi di interesse e di vivacità d,a un numero all'altro. Si ha - in definitiva - l'impressione che la felice intuizione che fu alla base della nascita del settimanale di Calef necessiti ancora di un periodo di pratico « rodaggio>>,perchè Il Punto riesca a trov,are una sua strada netta e sicura tra il pubblico, piuttosto ristretto, dei lettori politicamente «qualificati>>. Si tratta di un piccolo orticello, che già altri hanno preso da tempo a coltivare, con disparato successo; al Punto è capitato di giungere per ultimo, e con una fisionomia troppo pover,a di lusinghe esteriori per poter sfondare di un colpo. Tra i settimanali di recente impianto, di cui abbiamo trattato finora, L'Espresso ha rappresentato, in fondo, l'u11ica iniziativa di un certo pregio che ab·bia s,aputo sopravvivere ed anche affermarsi sul piano commerciale (e sia pure su un livello più alto rispetto alla media intellettuale del roto- [SO] BiblotecaGino Bianco

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