- il settimanale di Benedetti volle essere proprio l'opposto: volle rappre-- sentare la vittoria del giornalismo << puro >> sul giornalismo inteso come letteratura la premi11enza della cronaca sull'elzeviro. E di fatto L'Europeo I ' introduce; in Italia una maniera scientifica del lavoro giornalistico, la quale contribuisce sempre più a dissipare i residui << umanistici » di vecchio tipo in un metodo più moderno, all'americana: il giornale tutto riscritto in redazione, nel quale cioè la presenza delle firme dei collaboratori va perdendo il carattere cli esercizio stilistico individuale per diventare unicamente una « garenzia » di gusto, di serietà o magari di autorevolezza, ma sempre nell'ambito di una stesura che tende ,ad essere quanto più possibile uniforme. Appunto in virtù di un metodo così rigoroso poteva coesistere, nel primo Europeo, accanto alla parte austera e di tipico « stile dopoguerra» - e cioè alla foto di cronaca nera da tutto il mondo e alle rubriche dal titolo «Dopoguerra», « La malavita>>, «Polizia>>, le quali mostravano il volto realistico e doloroso degli italiani che << continuano ad uccidersi anche se la guerra .è ormai finita >> ( 68 ) - un settore di attualità, per così dire, riflessa, con intenti informa tivi e ricreativi insieme, a cavallo tra la cronaca e il saggio era stato segretario di redazione de Il libro ital,iano nel mondo, aveva scritto ~u L'Italiano di Longanesi, sul Selvaggi·o di Maccari, su Primato, su Lettere d'oggi", su Ottobre, ecc.; era stato redattore di Omni.bus e direttore, con M. Pannlllnzio, di Ogg,:. Nell'immediato dopoguerra aveva collaborato a Cospomopotita, Domenica, Ci"ttà, LaCi.ttà Li.bera, Costume, ecc. Aveva dato inizio, nel periodo anteguerra, ad una produzione narrativa che continuer?i poi con il romanzo Paura all'alba (1945), rievocante un episodio della Resistenza suU'Appennino emiliano. Analoga indole di giornalisti-letterati aveva1noanche molti tra i principali redattori e collaboratori dell'Europeo, come Sandro De Feo, Vittorio Gorresio, Vitaliano Brancati, Paolo Monelli, Domenico Bartoli, Mario Pannunzio, per non citare che i più assidui. Moravia pubblicò sull'Europeo articoli e racconti (L'amore coniugale vi apparve a puntate nel corso del '48), poi assunse la rubrica di cinema; Palazzeschi vi pubblicò qualcuno dei racconti che raccoglierà poi nel volume Bestie del 900; Enrico · Emanuelli prima, Emilio Cecchi poi ed, infine, Sandro De Feo recensivano i libri nuovi; Lionello Venturi vi faceva la critica d'arte; le recensioni teatrali vennero affidate prima a Giancarlo Vigorelli e poi a Raul Radice; Emilio Radius si i1 ncaricava della critica musicale; Ercole Patti e Gino Visentini (già collaboratori di Oggi) vi scrivevano note di varietà cinematografica; Achille Campanile dava settimanalmente all'Europeo un racconto; Longanesi verrà pubblicandovi per un certo tempo (a partire dall'ottobre del '51) certe sue incisioni raffiguranti i più noti uomini politici; ecc. ( 68) E' il titolo di un articolo di S. De Feo, nel nu1nero del 10 marzo 1946. [25] Biblioteca Gino Bianco
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