Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

dopo l'unità d'Italia e si considera, a raffronto, che il Mezzogiorno difetta troppo spesso di informazione tecnica e di mercato, ma ancor più d'impulso e di organizzazione, si perviene alla conclusione che le zone industriali dovrebbero concepirsi quali aree di promovimento particolarmente curato, destinate ad agire quali polmoni vitali per le regioni circostanti, grazie ad una assidua opera di guid,a espertissima e indipendente, operante in virtù della competenza e del prestigio delle persone, anzichè per vigore di norme e regolamenti. Siffatto orientamento non contrasta di certo, anzi tende a favorire concretamente, quel richiamo di capitali e di iniziative, specialmente dal Nord, che si vuole ottenere mediante l'esenzione di parte degli utili dall'imposta di ricchezza mobile, della quale man mano si avrà modo di constatare la efficacia. I meridionalisti si augurano che in tal modo si determini un notevole apporto di capitale dalle altre regioni verso il Mezzogiorno, così realizzandosi ciò che è veramente intrinseco di una politica antidepressione, cioè la trasfusione di energie economiche verso la zona arretrata. I meridionalisti rilevano altresì che l'incentivo previsto dagli articoli 21 e 22 del Disegno di legge non contrasta con le esigenze fondamentali del1' economia del Paese (che mal sopporterebbe il moltiplicarsi a casaccio degli incentivi, con conseguenti situazioni di indebito privilegio o di eccessivo vantaggio) e, considerazione di rilievo evidente, non compromette la · validità della riforma tributaria che invece sarebbe battuta in breccia ove, per improvvisa cecità politica, il Parlamento accogliesse la proposta di quanti vorrebbero estesa a tutto il Mezzogiorno quella aberrante situazione che oggi si lamenta in Sicilia, cioè la deroga alla norma nazionale della nominatività dei titoli azionari. 1 Si ricordi, del resto, che la nominatività, dal punto di vista tributario, soddisfa l'evidente interesse del Mezzogiorno, ove i cespiti immobiliari sono stati sempre e tuttora rimangono prevalenti, a vedere giustamente rilev,ati i cespiti mobiliari, prevalenti nell' econo1nia del Nord: altrimenti si perpetuerebbe la sostanziale sperequazione tributaria tra Nord e Sud, che fu oggetto di critiche non dimenticate da parte dei meridionalisti (ricordiamo solo _un nome fra tanti: Carano Danvito). Il complesso delle agevolazioni preesistenti, che sono confermate, e delle nuove che sono previste, pone in essere, mentre si dà inizio al « secondo [31] Bibloteca Gino Bianco

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