Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

coordinamento va fatto, prima ancora che sulle opere, sui fini e sui mezzi,. cioè fra le leggi, gli organismi, le autorità». La possibilità di avere, ad ogni livello,. un parallelismo ed un coordi11;amentotra l'attività scienti.ficae quella politica di pianificazione, presuppone l'esistenza di una duplice struttura piramidale, quella degli strumenti (i piani) e q~ella degli Enti giuridici corrispondenti e delle Autorità relative. Ora, mentre tale struttura piramidale esiste appunto -. come fatto per lo meno di formulazione teorica, se non di pratica ,applicazione - per i piani, per gli Enti invece si nota una soluzione di continuità, che è rappresentata dalla mancanza di una persona giuridica al livello della intercomu11;alità. Si può pensare di eliminare tale vuoto in due. modi: o mediante la creazione di un Ente, da de.finirsi eventualmente poi con precisione nei suoi dettagli, avente però comunque natura unitaria; o attraverso la creazione di Consorzi fra i Comuni, di organismi cioè~ carattere di aggregato.· La seconda soluzione appare ancora la più realizzabile, oltre che la più logica, nell'attuale situazione, come osservava giustamente il Dott. Rodella nella sua approfondita relazione: « Le esigenze della città e l'ordinamento amministrativo del territorio ». Tale forma infatti consentirebbe di .fissare un diverso peso del voto dei vari Comuni in relazione alla preminenza dei corrispondenti interessi; l'amministrazione consortile verrebbe così a rispecchiare esattamente i rap7 porti di. forz,a tra le varie collettività a seconda del rispettivo maggiore o minore interesse riguardo ai vari problemi. Questi consorzi costituiscono per ora solo una prospettiva, e la loro attuazione pone complesse questioni, che investono anche l'or-dinamento giuridico-amministrativo del Paese, e possono addirittura dare adito a... _sospetti di anticostituzion.alità, qualora si ammetta che, in caso di inerzia degli organismi comunali, essi vengano formati d'ufficio dal Ministero dei L.L. P.P. · Un attentato, inoltre, all'autonomia comunale, sancita e promossa dalla Costituzione, può sembrare anche 1~propost,a di abolizione delle facoltà di veto conferita dall'art. 12 della vigente legge urbanistica a ciascuno dei _Comuni del comprensorio intercomunale. Tale opinione, tuttavia, non può resistere - e questo .ci pare fuo"rdi dubbio - alla considerazione delBibliotecaGino Bianco

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