di. Dal complesso delle risposte dei maschi e delle sigporine sca~turivauna desolante mancanza di interessi pedagogici e culturali, preoccupante se considerata come indizio dello spirito con cui i futuri educatori del popolo sovrano stavano per accingersi al compito di formare coscienze di cittadi11i. Parecchi maschi in particolare (non dimentichiamo che i più avevano 1820 anni) sembravano essere precocemente disincantati, scettici e fatalisti, se non cinici, senza fede o fiducia in checchessia. Al quadro morale faceva esatto riscontro il quadro culturale. Intentio parlare di quella cultura extra-scolastica che è e deve essere il f.ondo su cui poggia l'istruzione impartita dalla scuola med~a di secondo grado. Se non altro, la cultura extra-scolastica è indizio della presenza di quegli interessi mentali che, ove l'ambiente sociale stagnante non li faccia sp.ontaneamente germogliare, la scuola deve o dovrebbe istillare e provocare nel ragazi.o; e senza i quali qualunque insegnamento diventa meccanica imposizione e sterile µcquisizione di dati, e non alimento dell'intelligenza e del cuore, e fermento di vjta, e stimolo all'azione. Sempre rispondendo alle domande del questionario, esattamente un terzo degli studenti confessò di non avere, negli ultimi dodici mesi, letto alcun libro oltre quelli scolastici; le medesime risposte, ~nalizzate secondo il sesso, indicarono non aver letto libri il 41 % delle signorine, il 23,5% dei giovanotti; raggruppate per classi, diedero invece le seguenti percentuali: il 3·6 per cento di risposte neglative nella II; il 26% nella III, addirittura il 44 per cento nella IV. All'invito di indicare il titolo di uno o di più libri letti, qualcuno non rispose: indice che non aveva letto affatto, o che la lettura non aveva lasciato traccia su di lui. I più indicarono una sola opera. Tra i libri indicati, la schiacciante maggioranza spettava ai romanzi: in prevalenza classici o « di autore» nella IV (Hugo, L~uomo che ride) citato tre volte; Stendhal, La Certosa di Parma) Ruffini, Lore1izo Be11oni, D1 ostoievski, Delitto e Castigo) Tolstoi, Resurrezione) citati due volte; Stendhal, Il rosso e il nero, Dostoievski, I fratelli Karamazov, Tolstoi, Guerra e pace) e poi Dumas, Il Conte di Montecristo) Sienkiewicz, Quo Vadis) H,emingway, Per chi Juona la campana) Steinbeck, Al dio sconosciuto, e Furore, Cronin, Le chiavi del paradiso e Gli anni che contano, citati una sola volta); d'avventure, «gialli» e « rosa » nella III e nella II .. [96]. Bibloteca Gino Bianco
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