Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

locale anzichè ad effettiva impossibilità economica, specie quando si trattava di libri di uso frequente; ed ero diffidente quando i r~gazzi candid3mente si scusavano dicendo « mio padre non mi dà i soldi >>. Ma il preside dell'istituto, cui avevo esposto il caso, mi pregò di non esercitare troppe pressioni e di pazientare, e mi fece un quadro della situazione economica degli allievi che mi parve pessimistico, ma che poi constatai essere rispondente alla realtà. Per ovviare all'inconveniente feci opera di persuasione perchè i libri fossero comprati almeno in società og11idue o tre compagni. L'ambiente economico si mostrò poi determinante nel fatto della scelta della carrier,a magistrale, almeno per qua11to riguarda i maschi. Per co110.. , scere 1 motivi per cui i miei ragazzi erano finiti all'Istituto Magistrale a11zichè ad altri tipi di scuola, ricorsi al sistema del questionario. Le risposte mi parvero altamente significative. Dei maschi uno solo dichiarò di essersi iscritto ,all'Istituto Magistrale di sua propria scelta, per motivi di preferenza personale; quattro dichiararono che la scelta era stata d1ovutaalla tradizio.i1e familiare (par~t~ maestri), tredici parlarono esplicitamente di motivi economici, che avev,ano impedito loro di affrontare studi più costosi, mentre quattordici indicarono la brevità del cors.o di studi, che consentiva di conseguire subito un diploma sfruttabile: che era poi un modo più raffinatoper indicare i suddetti motivi economici. Tre risposero di essere finiti all'Istituto Magistrale perchè forzativi dai genitori che avevano loro impedito di avviarsi ad altre carriere: non mi pare arrischiato vedere anche qui un motivo economico, se non esclusivo almeno concomitante. Soltanto cinque ammisero di aver inteso scegliere una via creduta più facile, se paragonata a quella più difficile del liceo. In totale, quattro quinti dei maschi che risposero ,al questionario indicarono motivi economici o riconducibili a questi .. Leggermente diverse le percentuali tra le ragazze. Se quattro indicarono la « facilità >> degli studi come causa determinante la scelta, ben diciotto scrissero di aver sentito la vocazione per l'insegnamento. E' vero però che di queste diciotto, otto erano allieve della II, otto della III; in IV appena due confess.arono di aver scelto quella strada per una preferenza personale: quasi che l'età più matura avesse già dissipato nelle future maestre l'idealismo della prima giovinezza, facendo ·balenare innanzi ai loro occhi la grigia prosa della vita reale. Sei parlarono di motivi economici, sedici di brevità del corso di studi, cinque di pressioni da parte dei familiari; soltanto d·ue ricordarono la tradizione familiare, quattro la facilità degli stu- [95] Bibloteca Gino Bianco

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