Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

pomeriggio di ogni giorno, dalle 15,30 alle 22, •era impiegata come telefonista. Altre due ragazze della medesima classe, rispettivamente di 21 e 16, residenti la prima a Torre Annunziatia e la seconda a Napoli, impartivan.o ripetizioni (un specie di doposcuola) a bambini delle elementari; un I ragazzo di 15 anni, sempre della II, la domenica guadagnava qualche soldarello f,acendo lo spoglio delle schede presso il Totip di N'apoli. Un altro studente di 18 anni, questo della III, aiutava << molto» nel suo lavoro il padre, colon.o e insieme piccolo commerciante di Capodimonte. Se molto pochi, sul totale, erano coloro che la vita già costringeva a lavorare per soccorrere il bil.ancio familiare, l' a11alisidell'origine sociale di ciascuno mostrava essere quella magistrale la carriera per i figli della piccola borghesia commerciante, artigiana e impiegatizia e, in minor misura, del proletariato urbano e rurale. Su dieci studenti, cinque erano figli (in eguale proporzione) di impiegati statali o parastatali o privati; due su dieci, di salariati o pensionati; ancora due su dieci, di piccoli commercianti o artigiani. La statistica desunta da un centinaio di allievi non può essere presa come sicuramente indicativa di un fenomeno gener~le; tuttavia appare pur sempre ·bassa, rispetto alla situazione di altre province italiane più industrialmente e socialmente evolute, la percentuale dei figli di op·erai e braccianti, forse per i bassi salari e l'instabilità del lavoro propri delle zone depresse, che consentono lo sforzo finanziario di mandare i figli ,ad una scuola media. . Più di nove decimi delle madri erano << casalinghe »: il che rispondeva sia alla situazione economica di un paese che offre scarse possibilità di lavoro, sia al costume di una società che persiste, in certi suoi strati, a pensare la donn,a unicamente come donna di casa, e magari a ritenere non perfettamente dicevole per un marito che la moglie « lavori >>. Pertanto nella maggioranza delle famiglie (sovente gravate di numerosi figli) unico sostegno economico era il padre. L'ambiente di estrema povertà da cui uscivano molti studenti era confermato dal fatto che molti non erano in grado di acquistare tutti i libri di testo. Proveniendo da un liceo di una ricca città della Valle Padana, ove bastava consigliare alla scolaresca la lettura di un saggio, di un manuale, di ' una rivista, perchè una buona parte dei giovani subito si procurasse l'opera ~ magari soltanto per spocchia - nelle prime settimane trascorse al « Viilari >> ero piuttosto incline a pensare Pl malvolere o ad un cattivo andazzo [94] . Bibloteca Gino Bianco

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