deporre nei propri armadietti librì e registri, i professori dell'Istituto (ottanta tre); qui si svolgono anche i colloqui tra i parenti e i docenti, con quanto . agio è facile immaginare. Il tutto in venti metri quadrati utilizzabili, o poco più, ,con suppellettile in armonia co~ resto dell'aittiiezzatura. Questo è l'ambiente materiale in cui vivono la loro vita scolasti~ i professori e gli alunni del << Villari ». Tra questi ultimi ha netto predominio l'elemento femminile: sempre all'inizio dell'anno scol. 1955-56 risultavano iscritte 961 ragazze contro 325 rag,azzi. E' noto che la prevalenza delle donne nell'Istituto Magistrale è un fenomeno registrato in tutta la penisola: la scarsità delle retribuzioni, scese negli scorsi anni a punte irrisorie rispetto al costo della vita e al reddito di ,altre categ.orie economiche e impiegatizie, scarsità resa più sensibile dal disagio che è chiamato ad affrontare cl1i è agli inizi della carriera (si pensi al maestro o alla maestra assegnato a sperdute frazioni di campagna o di montagna, senza comodità di sistemazione, mal servite dai mezzi di comunicazione; mentre il coetaneo impiegato in ~Itri uffici dello stato, o in aziende private, se ne sta quasi sempre in città) fa sì che quella del maestro non sia parsa più, d~ molti anni, una professione da « uomo che deve mantenere una famiglia». E' un fenome110 analogo a quello che si riscontra nella Facoltà di Lettere e di Filosofi,a, da cui escono i docenti delle discipline morali delle scuole medie. Ciò che abbiamo esposto sin qui serve appena a dare un'idea della cornice. Ma ciò che più interessa lo studioso di problemi scolastici e, anche, sociali, è la situazione « interna >>, cioè il << come » si svolge effettivamente il lavoro di insegnanti e discenti, come si attua il rapp,orto educativo tra gli uni e gli altri, quale sia il livello culturale dei secondi. A scopo indicativo tratteggerò la situazione del mio << corso » durante l'ultimo anno scolastico: avvertendo che il disegno non vuol essere più che il pers.onale ripensamento di una personale esperienza. All'inizio dell'anno scolastico 1955-56 i miei allievi erano rispettivamente 35 in II, 32 in III, 36 in IV; qualcuno si ritirò nel cotso dell'anno, sicchè al momento dello scrutinio del terzo trimestre essi erano ridotti, nelle prime due classi, rispettivamente a 32 e a 30. Sempre alla fine dell'anno scolasttico,i maschi erano 13 in II, 9 in III, 16 in IV; le signorine rispettivamente 19, 23 e 20. Quando entrai per la prima volta nelle classi, provai come un'impres- [89] Bibloteca Gino Bianco
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