Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

sa categoria di utenti ha registrato un incremento del 27% nel Mezzogiorno continentale e del 32% nelle Isole. Risulta infine che gli utenti privati sono aumentati, sempre nello stesso periodo, del 46% nell'Italia settentrionale, del 34% nell'Italia Centrale, del 54% nell'Italia Meridionale, e del 49% nelle Isole. Trasporti . GIUSEPPE FAZIO: I trasporti e il Mezzogiorno d'Italia; in cc Prospettive Meridionali », Luglio 1956. Alla produzione ortofrutticola italiana, che riveste una notevole rilevanza economica, sia per il consumo interno che per le apprezzabili correnti di esportazione, avviate specialmente per via terra verso altri Paesi Europei, il Meridione partecipa con una produzione quantitativa e qualitativa assai rilevante. Il suo volume, nel complesso dei quantitativi che si esportano, supera nell'insieme la media del 68%, con punte massime per gli agrumi (99%), per la frutta secca (90%) per gli ortaggi e patate (67%) e per i pomodori pelati (85%). La rilevanza dell'apporto meridionale spiega come il progetto del Ministero dei Trasporti di maggiorare le tariffe ferroviarie per il trasporto merci abbia sollevato le più aspre critiche sopratutto da parte dei produttori ortofrutticoli meridionali. Le critiche riguardano e la misura dell'aumento e ancor più i criteri discri1ninatori adottati. Difatti, mentre per i trasporti a breve distanza - ove .le Ferrovie dello Stato non hanno il monopolio del trasporto - l'aumento è previsto in misura sopportabile, per i trasporti a lunghe distan- . ze - dove questo monopolio esiste di fatto - l'aumento è elevatissimo. II danno maggiore verrebbe pertanto a ricadere sulle merci che non possono in alcun modo passare ad altri mezzi di trasporto, sia perchè troppo povere, sia perchè costrette a superare percorrenze lunghe per arrivare sui mercati di consumo: tale è per l'appur:ito la situazione degli ortofrutticoli meridionali. I _ criteri discriminatori, se sono comprensibili dal punto di vista dell'esercizio ferroviario, non si conciliano affatto con gli interessi e le esigenze del Mezzogiorno. Si consideri ad es. che per la frutta del Sud, per un trasporto di mille chilometri ed oltre )che è la distanza della maggior parte delle spedizioni verso i mercati di consumo e di esportazione), l'attuale tariffa, di 7.664 · lire per tonnellata, dovrebbe essere elevata a 11.939 lire, che equivarrebbe ad un aumento di oltre il 50%. In base al prezzo medio dei prodotti, calcolato dallo stesso Ministero dei Trasporti, l'attuale tariffa ha un'incidenza del 15,33%; la nuova tariffa avrebbe invece un'incidenza sul prezzo dei prodotti del 23,88%. E' da notare inoltre che l'aggravio di costi di trasporto per le esportazioni ortofrutticole non si limiterebbe a quanto previsto nel progetto [81] Bibloteca Gino Bianco

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