Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

I ' merevoli maestre disoccupate e la più alta percentuale di analfabeti; a~le che mancano e Campania, Sicilia, Puglie, Basilicata e Calabria che non utilizzano i contributi loro con-cessi in base alla legge Tupini, se non in una maniera che va dal 32 al 15%, lasciando perdere il rimanente. Industrializzazione CENTRO DEMOCRATICO DI CULTURA E DI DOCUMENTAZIONE: L'industrializzazione del Mezzogiorno)· Roma 1956, pp. 154. Questo volume raccoglie gli scritti apparsi nella Rivista mensile « Prospettive Meridionali » (dal N. 4-5 del 1955 al N. 4 del 1956) nel corso del dibattito sull'industrializzazione del Mezzogiorno promosso dalla rivista in base ad un questionario col quale si richiedeva ad esponenti del mondo economico e indUJStriale di formulare: 1) un giu·dizio d'insieme sull'espansione delle attività industriali verificatasi nel Mezzogiorno negli anni 1 del dopoguerra; 2) una valutazione degli incentiv..i necessari per un più amp,io svilup.po; 3) u,na indicazione dei compiti dell'iniziativa ,pubblica e dell'iniziativa p,rivata; 4) un parere sui p,roblemi di ubicazione dell'industria nel Mezzogio,rno e sulla funzione delle zone industriali. Invito agli investimenti in Sardegna. Lineamenti della situazione econo·1nica generale e delle provvidenze statali e regionali per l'industrializzazione dell'isola. A cura di Alfonso Falzari, sotto gli auspici della Regione Autonoma della Sardegna, Cagliari 1955, pp. 102. La prima parte di questo manuale, scritto con l'intento pratico di offrire all'operatore economico un esatto quadro delle possibilità di investimento in Sardegna, tratta dell'ambiente economico della Regione che, fra le zone arretrate dell'Italia, presenta una individualità tutta propria; la quale - nota l'A. - avrebbe dovuto avere una particolare considerazione in sede di elaborazione del Piano Vanoni. Si consideri, ad esempio, che, mentre il Piano Vanoni prevede, in generale, un'evoluzione dell'economia del Paece nel senso di una diminuzione (o, quanto meno, di una stabilizzazione) nel numero dei lavoratori occup,ati nell'agricoltura, la Sardegna presenta - sia pure con determinate riserve - notevoli ed interessanti prospettive di assorbimento di manodopera agricola, sarda ed extra isolana; che mentre, in generale, si prevede una migrazione di manodopera dal Mezzogiorno verso le Regioni centro-settentrionali d'Italia, la scarsa densità della popolazione isolana (appena 53 abitanti per Kmq.) e la notevole dispersione dei centri abitati, per lo più modesti (334 Comuni con 1.300.000 abitanti su oltre 24.000 Kmq.)~ [78] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==