Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

zione regionale dell'analfabetismo giovanile r_isulta che il feno-meno è essen.- zialmente meridionale: mentre tutte le regioni centro-settentrionàli hanno una percentuale inferiore alla media nazi<?nale (da un massimo del 4,26% nel Lazio ad un minimo dell'l,54% nel Friuli-Venezia Giulia), le regioni meridionali, ad eccezione dell'Abbruzzo (5,07), ha~no una perc~ntuale superiore alla media nazionale (da uri massimo del 15,14% in Calabria ad un_ minimo dell'S,38% in Sardegna). Il piano P partendo da tali rilevazioni si è posto come programma il miglioramento della scuola elementare, in modo da eliminare totalmente l'analfabetismo in Italia. Data la distribuzione estremamente capillare della scuola elementare, il rimedio dei suoi difetti era ovviamente possibile soltanto a patto che, nel diagnosticare i difetti stessi e nel progettare e nell'attuare i rimedi, si scendesse pure ad un estremo grado di capillarità. E' questo appunto il carattere del piano P; per quanto riguarda ad es. iJ problema del1'evas.ione dall'obbligo scolastico (che riguarda no,n soltanto i renitenti) cioè coloro che non si iscrivono alla prima classe elementare all'età dovuta, ma anche i cosiddetti disertori) ossia coloro -che, dopo aver frequentato per uno, due o tre anni la scuola, la abbandonano) la rilevazione ·del piano P dà, comune per comune, frazione per frazione, gruppo di case per gruppo di case, il numero degli evasori, il loro elenco nominativo e la causa dell' evasione. In tal modo il Provveditore agli studi ha modo di disporre in ogni comune della sua provincia quei mezzi idonei per il recupero degli evasori, in relazione alla causa che produce l'evasione ( lontananza della sede scolastica, miseria, motivi di salute, ecc.). Finora il piano è stato attuato da un anno a questa parte in alcune provincie-pilota e i primi risultati sembrano confortanti nei riguardi della lotta contro ranalfabetismo. La sua attuazione sistematica sul piano nazionale esigerebbe lo stanziamento di nuovi fondi, anche perchè l'azione diretta a impedire le evasioni dall'obbligo scolastico non è che uno degli aspetti della molteplice attività che il cc piano » avrebbe programmato di svolgere contro l'analfabetismo. G. R.: In appen.dice all'esigenza di un'azio,ne politico-culturale n.el. Mezzogiorno,: in cc Analisi e Prospettive », N. 7-8, Luglio-Agosto I 956. Ritornando sulla necessità di un'azione politico-culturale nel Mezzogiorno, che aveva fatto oggetto di un suo precedente studio (pubblicato nel numero di aprile di cc Analisi e Prospettive »), l'A. individua nelle autonomie regionali uno dei mezzi per esercitare la funzione culturale. In tal modo verrebbero sviluppati quei sedimenti culturali locali che nel Sud non mancano, ma· che hanno un carattere privato o ristretto. Lo sviluppo culturale sarebbe Bibloteca Gino Bianco [76]

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