Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

mente più sensibili: dai Battaglia (che a Bologna ha mostrato la sua avv~rsione alla circolare), ai Ragghianti, ai Pane e a quanti altri sono "abituati a farsi attenti dinanzi ai seri sforzi che gli studenti fanno per rinno,vare in nome dell'autonomia universitaria la vita degli studi italiani e per partecipare ad essa con più maturo senso di responsabilità. Ora legittimamente gli 00.RR attendono da questi uomini una fattiva solidarietà contro l'ultimo e più pericoloso attentato alla democrazia universitaria. Non solo si chiede l'unità degli studenti, bensì l'unità degli studenti e dei professori democratici per la difesa delle conquiste democratiche, 1 dovunq_ue, ed in primo luogo nelFUniversità. L'Unione Nazionale, gli 00.RR., l'U.G.I., la maggioranza dei partiti politici, i direttivi giovanili dei partiti democratici, la stampa, l'opinione pubblica, si sono schierati con impegno rinnovato in difesa della autonomia degli studenti e dell'lJniversità. La solidarietà instaturata con successo tra forze politiche ed economiche corporative e reazionarie, il C.U.S., i Dirigenti Amministrativi, alcuni Rettori, la burocrazia Universitaria, i circoli ministeriali, può essere sconfitta dalla solidarietà politica delle forze democratiche del Paese. L'O.R. non è il fine ultimo del movimento studentesco; ma il cammino che porta ad una Università rinnovata nella quale le strade dei docenti e dei discenti. non siano cc parallele », passa attraverso la realizzazione degli 00.RR., la loro difesa e il loro sviluppo. ANTONIO LETTIERI Lavori pubblici coreografici Si può certamente affermare che i lavori pubblici eseguiti nel nostro Mezzogiorno negli ultimi tempi sono· stati davvero massicci e grandiosi: hanno, sì, purtroppo, portato il segno, a.nche se p,oco manifesto, di opere del regime; ma, nella 1naggior p•arte dei casi, hanno risposto a esigenze conclamate e indiscutibili. Le strade nuove, quelle ricostruite, i ponti, l'ampliamento dei porti, i nuovi edifici scolastici, le bonifiche, gli acquedotti, ecc. effettivamente sono serviti e serviranno come mezzo, di propulsione e di spinta alle attività economiche degli Enti Pubblici e dei privati e all'elevamento del tenore di vita della po•polazione. E fino a che tali lavori pubblici risponderanno a tali criteri non possiamo non esternare la nostra viva soddisfazione, anche se tante volte gli stessi ci sem·brano raffazzonati ed eseguiti a costi eccessivi. Tuttavia cominciamo _adesso a scorgere un pericolo, un grave pericolo nella politica dei lavori pubblici: meglio, ancora ci semb,ra di vedere una certa degenerazione, giacchè quei criteri di cui più sopra parlavamo, par [66] Bibloteca Gino Bianco

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