Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

, wimenti ·subacquei con i quali egli tenta di sommozzare i fondali dell'unifi- ·cazione socialista. _.. I lavori del convegno si divisero fra la mattina ed il pomeriggio. Praticamente l'interesse della riunione si accentrò tutto nella mattina. Lucio Libertini chese di parlare per primo, per conto dell'U.S.I. Intorno all'U.S.I. gravitava una certa atmosfera di sospetto, anche perchè voci <li corridoio davano per scontato un atteggiamento di intransigenza assunto per l'o,ccasione da Magnani, forse offeso dal fatto che Commin avesse trascurato di prendere corntatto coll'Unione Socialista nel corso delle trattative per l'unificazione, deluso anche dai contatti avuti col P.S.I. durante gli ultimi mesi, e stanco forse della polemica coi comunisti o al,lettato dal nuovo corso di quella e dalle prospettive che a lui, Magnani, si aprivano in seguito al mutato atteggiamento del P.C.I. nei confronti del suo movimento e della sua stessa persona. Libertini rese presto chiaro il suo discorso: e poichè pose le questioni con una franchezza che poteva apparire ricercata e, in ogni caso, dettata da ragioni e convinzioni personali, tenne a chiarire subito che parlava a nome di tutto un movimento, al quale rivendicava il merito di aver posto, per primo in Italia, il problema di una nuova impostazione della politica socialista ~ dell'unità del fronte operaio. 'Questo secondo tema ritornò più di una volta durante il discorso del direttore di Risorgimento Socialista) e fu posto con una tale osservanza del con- ·ieetto di fronte operaio, comprensivo nelle sue linee di tutte le forze della ·sinistra, ivi comprese le comuniste, da far pensare ad un neofusionismo, che riapparisse sulla scena socialista ancor prima che fosse scomparso del tutto il primo fenomeno fusionista. In realtà, Libertini parve il più attento al problema dei rapporti interni e delle contraddizioni che oggi agitano il P.C.I., e da questa osservazione di dati e fatti concreti parve più interessato, come ad una pdssibile svolta nel campo medesimo del socialismo, che non dagli attuali dibattiti dei movimenti che del socialismo fanno apertamente la loro bandiera. Libertini mise sul tappeto praticamente tutti i temi più gravi dell'unificazione. Egli auspicò che l'unificazione si facesse su basi chiare e ricordò come autentici contrasti ideologici avessero tenuto lontani per nove anni P.S.I. e P.S.D.I. fra loro; tenne pure a ridimensionare il mito delle personalità di Nenni e Saragat, nel cui incontro si tende a vedere un avvicinamento di vertici che, secondo alcuni, escluderebbe l'intervento delle masse, inadatte ad un simile livello di discussione politica. Libertini ha insistito, quindi, sulla formulazione d'un programma che abbia precisi obiettivi, anzitutto in politica estera. In questo campo Libertini si dichiarò per una terza forma equidistante fra i due blocchi, e si soffermò particolarmente su di una delle questioni di fondo del contrasto ideologico che divide il fronte :-socialista, questione che venne, nel corso del convegno, in primo piano, fino • [54] Bibloteca Gino Bianco

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