Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

mento e non lasciarlo fuori e alla fine di esso, sia pure con nome m11tato. Solo eliminando rigorosamente ogni residuo teologico, si sarebbè ..umanizzata la storia, sarebbe stata possibile una nuov.a e più maturla filos.ofia politica. Non ho certo la pretesa di tracciare qui le linee di una tale ricostruzione filosofica: e del resto mi mancherebbe la prep.arazione e la capacità intellettuale necessarie per farlo. Vorrei tuttavia insistere con forza su questo concetto: che il ripensamento necessario della filosofia politica liberale esige un nuovo « approach » alla storia, e questo a sµa v.olta suppone una concezione della storia profondamente diversa dalle filosofie della storia che sono state in voga fin'oggi, suppone una teoria dello storia laica e moderna. E .a chi credesse che il mio è un discorso astratto o teorico vorrei fare un solo esempio: uno dei punti più difficili da intendere e che meno sono stati chiariti ne.Ila scienza politica contemp.oranea è quello del rapporto tra « classe politica»· e << formola politica>>. È un problema assai importante e che occupa un posto centrale nella critica alla democrazia: è evidente che la concezione della << formola politica >>come giustificazione a posteriori della presa e del possesso del potere da parte di una << classe politica » è uno dei fondamenti della riduzione, che è stata tentata, delle istituzioni democratiche a regime delle minoranze dirigenti. Solo rinunciando alle generalizzazioni, all'analisi sociologica dell'esperienza storica, agli schemi e alle leggi di sviluppo, solo rinunciando a ogni filosofia della storia e ponendoci chiaramente la questione assai più semplice e concreta di come nasce e si forma una << classe politica», solo finalmente con un nuovo approach alla storia potremo intravvedere una giusta soluzione del problema. Poichè vedremo che in nessun momento della storia una classe politica ha mai conquistato il potere senza possedere e quasi direi senza essere espressione di una formola politica; e vedremo che quest'ultima non è mai stata soltanto un mero instrumentum regni, ma appunto la risultante di principi dottrinari e di nuove esigenze politiche, economiche e sociali, che esprimevano gli uni e le altre una volontà di rinnov.amento della società. E direi addirittura che, quando una f ormola politica diventa mero instrumentuni regni, è segno che la sua capacità di rinnovamento e la capacità di rinnovamento dei ceti politici che di essa si servono a questo mcx.losi è spenta, che v'è un pr~cesso di ossificazione e che il ricambio è prossimo. Classe politica e formola politica nascono, dunque, a un parto solo e vivono [42] Bibloteca Gino Bianco

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