deformati e conformati agli appetiti e alle passioni, di aver ia.trecci,ato cose sacre e profane, valori morali e ambizioni, grandi principi e piccola politica; e non riflettono che tale appunto è il ritmo della vita degli uomini e che la Repubblica di Platone non esisterebbe se non s'incarnasse nella feccia di Romolo. Per questi la crisi effettiva, dunque, non è nelle istituzioni guaste, ma nei valori che si sono corrotti: e quella che essi suggeriscono è una grande opera di purificazione etica, di restaurazione morale, e la grande accus,a che fanno alla filosofia liberale è appunto di essere restata filosofia e di non essersi tramutata in religione attiva e operosa. Perciò si legge spesso che qui è da vedere la grande inferiorità del liberalismo rispetto al comunismo: poichè quest'ultimo riesce ad infondere una fede ~rdente nelle masse, una fede che trascorre fino al fanatismo, laddove il primo con la sua freddezza razionale non riesce a tanto. Che è confondere il liberalismo come filosofia politica col liberalismo carne mito: anche questo è stato ed è una fede .operosa e ha suscitato gigantesche rivoluzioni che hanno mutato la società, ha vinto e vince le sue battaglie. Ma la sua superiorità è proprio nel fatto che non nega gli altri alla stregt1a di tutti i fanatismi e che non si esaurisce in nessuna delle rivoluzioni da esso stesso suscitate, che cioè non nega mai se stesso. E vi sono altri finalmente - e sono di gran lung,a i migliori - cl1e danno di quella che essi chiamano la crisi contemporanea una spiegazione che vuol essere assai più matura, che te11ga conto dell'evoluzione storica degli ultimi due secoli e di quella in atto, e che in tale evoluzione appunto individui le radici dei mali che ci minacciano. Anche questi muovono da una considerazione del funzionamento delle istituzioni democratiche, dalla constatazione che tali istituzioni cominciano a scricchiolare: il punto di maggiore disfunzione ~ppare loro nel fatto che negli ultimi anni l'eqt1ilibrio dei due poteri, esecutivo e legislativo, si sarebbe spaventosamente alterato a tutto vantaggio del secondo e danno del primo. Negli ultimi cinquant'anni si è verificato il fenomeno di uno smisurato accrescimento della spesa pubblica, e ciò ha d,ato un vantaggio a quei corpi che devono stanziare i fondi su quegli altri che devono spendere. Già questo spostamento del potere dai governi alle assemblee, si dice, basterebbe da solo ad alterare completamente il sistema. Ma v'è di più: v'è che lo allargamento del suffraggio ha immesso le masse nella vita attiva degli stati ed ha sconvolto le fondamenta stesse del sistema. Ora delle masse, per l' espe- [26] Bibloteca Gino Bianco
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