Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

di deterioramento, nonchè dell'impegno meridionalistico della D.C., di tutta quanta la vita della democrazia it,aliana nel Mezzogiorno. E' opportuno, per restare nella linea delle osservazioni precedenti, accennare almeno ad una di quelle condizioni: e precisamente alla rlapida dissoluzione nel recente passato e alla carenza attuale di forze politiche democratiche in grado di offrire alla D.C. un punto concreto di riferimento e di appoggio. È doveroso riconoscere che, rifluendo dal tripartitismo dopo il '47, la D.C., non ha trovato altro pu11todi riferimento che le vecchie forze del sovversivismo conservatore. Noi pensiamo che, appunto nel senso dì un deciso e realistico condizionamento democratico della D.C., gli avvenimenti recenti della vita politica meridionale, dalle elezioni regionali siciliane del '55 in poi, e le nuove prospettive che nella vita nazionale sono state aperte dagli incontri fra i socialisti, offrano al P.S.I. una grande e feconda possibilità di riequilibrare la situazione meridionale. Vogliamo sperare ed augurarci che, come a Trento gli uomini responsabili della D.C. sentano il peso dei nuovi pericoli che si profilano all'orizzonte del loro partito nel Mezzogiorno, i socialisti si rendano conto della impossibilità di dar vita ad una solida struttura democratica in Italia pri-- ma di sposare, innanzitutto, senza riserve e senza timori, la causa della democrazia meridionale. [21J .. Bibloteca Gino Bianco

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