Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

w•···········•· .. ••yo~••-•"·--············'· ..··..••·-----• ........................... ,... . . •·········•..,• .. •~"'''''Y' ., ............... 'I>.... _.- .................. _ ........... ..,........... ,, ..... _ .... w. ..... •••-•w .. • ...... ,__ .... - .. •,•-•--.,-----•---- determinato uno schieramento che, andando dal P.R..I. al P.C.I.,-aveva portato all'elezione di un sindaco repubblica110 con una giunta in cui era110 presenti tutti i 4 partiti di centro-sinistra. Senonchè la Commissione centrale di controllo (nuovo organo giurisdizionale il quale ha assunto in Sicilia alcuni poteri prima riservati ai prefetti e alle giunte provinciali ammi11i - strative) annullav1 a l'elezione e del sindaco e della giunta, perchè essa sarebbe avvenuta essendo presente alla seconda conv.ocazione di quel consiglio comunale una maggioranza semplice (22 su 40) e non qualificata (2/3) dei consiglieri. La tesi della Commissione, per la qt1ialesi è determinato 11n procedimento dinanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa della regione, sembra essere stata dettata effettivamente da considerazioni di opportunità politica nei co,nfronti della maggioranza determinatasi ad E,nna , anzichè da considerazioni di mero diritto. In relazione ad essa, ed anche esimendosi da una qualsiasi valutazione dell'operato dei repubblicani di Enna (già da noi disapprovato in altra occasione), la Voce Repubblicana del 7 agosto u.s. ha potuto par lare di <<barbarieamministrativa». Che dire, infine, dei motivi di turbamento arrecati dalle interne divisioni della D.C.? Al consiglio provinciale di Reggio Calabria, ad esempio, soltanto il 18 agosto con una intesa D.C.-P.L.I.-P.N.M. si poteva procedere aìla elezione del presider1te. Senonchè, fatto questo primo passo, riusciva poi impossibile fare il secondo: l'elezione, cioè, della giunta. I contrasti interni del gruppo consiliare de1nocristiano, che già avevano imposto un ritardo di circa 3 mesi alla co11vocazionedel consiglio, sono, infatti, rie ... rr1ersipiù violenti dopo l'avvenuta elezione del presidente, che si è saputo essere stata strappata al gr11ppodei democristiani a lui ostili dal commissario provinciale del partito con l'impegno che l'eletto avrebbe poi dato le dimissioni entro 24 ore. Il presidente eletto, che non ha corrisposto a tale impegno, aveva presieduto anche la precedente amministrazione di centro-destra. Ma i motivi della opposizio11edi parte dei democristiani al suo nome non hanno alcun fondamento politico e sembrano invece dovuti alla richiesta di avvicendare gli uomini del partito nei posti di responsabilità. E' cosi comunque, che dopo piu di 4 mesi la situazione di questo consiglio provinciale non accenna a rtrovare una soluzione. Dove, invece, ci è stata la quasi unanimità dei dirigenti provinciali democristiani, è stato nell'applicare drastiche misure disciplinari soltanto a carico di coloro che si erano resi rei di <<aprire»a sinistra. Abbiamo, in- [16] Bibloteca Gino Bianco /

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