Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

M.S.I_.A Lavello ed a Venosa, infine, le giunte di sinistra vedevano la luce grazie alla astensione dei consiglieri socialdemocratici. 4. Il lettore si sarà già reso conto che i criteri i quali hanno. determinato nell'uno o nell'altro caso una soluzione orientata a destra o a sinistra non hanno seguito una linea unitaria, per la quale sia possibile distinguere delle zone in cui la soluzione di destra abjbia prevalso su quella di sinistra o viceversa. Nell'ambito della stessa provincia una carta geografica che tenesse conto del colore delle amministrazioni comunali e delle loro maggioranze vedrebbe alternarsi con la più capricciosa incostanza le più diverse soluzioni. In provin~ia di Brindisi, ad esempio, su 9 comuni << difficili>>con più di 10.000 ,abitanti, si sono avute S soluzioni di centro destra, 3 di centro-sinistra ed un caso di scioglimento del consiglio comunale e invio del commissario prefettizio per impossibilità di costituire una maggioranza. Nello stesso capoluogo della provincia, mentre il consiglio comu11aleha espresso una maggioranza di centro-destra, il consiglio provinciale l1a dato luogo ad una maggioranza di centro-sinistra (3 ). A complicare la situazione è sopraggiunta anche, con interventi che l1anno dato· luogo a critiche assai vivaci, l'autorità prefettizia. A Taurianova, ad esempio, il prefetto di Reggio Calabria p·er due volte ha annullato l'elezione del sindaco indipendente di sinistra, perchè questi aveva pe11dente una lite col comune. Nelle stesse condizioni - sostengono i socialco1nunisti - il sindaco democristiano di Palmi (comune della stessa pt oviricia) ha potuto senz'altro giurare. In questo e in casi ~nalogl1i, i.t1 somma, e nato il sospetto che le autorità statali possano essere state sensibili a sollecitazioni politiche provenienti dal partito di maggi1.)ranza)adottando nel loro intervento, già di per sè a volte discutibile, criteri non univoci nel valutare le diverse situazioni locali. Ma il caso di questo genere che ha destato maggior rumore e stato certamente quello di Enna. Nel capoluogo siciliano, vecchia roccaforte del P.R.I., questo aveva conseguito 12 seggi contro gli 11 della D.C. Il P.C.I. aveva 6 seggi, 3 rispettivamente il P.N.M. e il M.S.I., 2 il P.S.I., I il P.S.D.I. e I il P.L.I. Dop.o lungl1e trattative mandate a vuoto dall'atteggiamento assunto dalla D.C. si era ( 3 ) Anche a Pescara si è dato il caso che all' << apertura a destra >> nel consiglio comunale ne corrispondesse una a sinistra nel consiglio provinciale. [15] Bibloteca Gino Bianco

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