di Chieti Avellino e Salerno e quelle provinciali di Nap.oli e Brindisi · ' ,- hanno rappresentato, in relazione all'importanza di quei centri, gli episodi più notevoli. Soltanto ad Avel~ino, peraltro, la nuova maggioranza ha visto entrare in giunta un candidato del P.S-.I. Negli altri casi invece l'apertura si è limitata a realizzare una giunta minoritaria di centro grazie ai voti fav.orevoli del P.S.I. Il caso più importante fra quelli summenzionati è stata certamente la formazione della giunta provi11ciale di Napoli. Qui centro, destra e sinistra disponevano di forze quasi equivale11ti (14 seggi la D.C., I il P.L.I., 1 il P.S.D.I., 15 il P.M.P., 2 il P.N.M. e il M.S.I., 9 i comunisti e 3 i socialisti). 1·rionfatore delle elezioni co1 munali di Na1 poli, il partito di Achille Lauro, che nel cap.oluogo aveva conquistato a11che 14 dei suoi 15 seggi al consiglio provinciale, propose per primo alla D.C. di rinnovare la collaborazione già attuata nella precedente ,ammi11istrazione della provincia; e accompagnò la proposta con l'offerta al partito •Cattoiicodella presidenza della giu11ta, rinunciand.o (come co11ct1ra fu sottolineato) ai titoli che gli venivano dall'essere in possesso della mag·gioranza relativa e dalla vittoria elettorale nei collegi cittadini. I democristiani rifiutaro110. Accettare .avrebbe significato dare credito e respiro extramunicipale ad un partito di cui le elezioni del 27 maggio avevano chiaramente messo in evidenza la na-• tura personalistica e i limiti campanilistici e che del resto aveva condotto nei riguardi della D.C. una campag11a elettorale di spregiudicata violenza. Il gioco passava allora n,elle mani della D.C., che si orientava subito verso la costituzione di una giunta minoritaria di ce11Jtroa, lla quale il P.S.I. offrì il suo appoggio. Il delinearsi di questo schieramento determinava poi, al momento del voto, l'astensione non solo del P.C.I., ma delle stesse destre .. L'isolamento di Lauro e del suo partito alla provincia, in stridente contrasto con la sua netta maggioranz,a al comune, non ha mancato di colpire vivamente la pu1 bblica opinione locale e ha tolto al P.M.P. ogni possibilità di sfruttare immediatamente in più vasto am,bito la vittoria napoletana del 27 maggio, quello di Napoli essendo l'unico consiglio provinciale italiano in cui ess.o disponga di un numeroso gruppo di consiglieri. Un aspetto solo formalmente sin1ile ha rivestito l'elezione della giunta provinciale brindisina. E' vero, infatti, che il presidente e i primi quattro assessori di questa giunta furono eletti con i voti dei democristiani e dei socialcomunisti. Ma, in primo luogo, la distribuzione delle forze era qui [12] Bibloteca Gino Bianco
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