Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

delle <<giuntedifficili>>(1 ). Esse vi si sono inserite anzi con una duttilità e una spregiudicatezza forse maggiori di quelle dimostrate, sull'altra sponda, dai gruppi consiliari socialisti. Basti dire che le destre hanno spesso \ concess.o i loro voti anche in casi in cui, come ad esempio al comune di Ter.amo, la D.C. e i partiti di centro non ne avevano alcun bisogno. Cercheremo più oltre di pervenire ad una esauriente valutazione di tali slittamenti; qui vogliamo intanto sottolineare che alla convenienza si è unita, nel sollecitare i gruppi consiliari di destra alle più arrendevoli concessioni, una disgregazione giunta in alcuni casi ad uno stadio molto avanzato. Sarebbe perciò ingiusto affermare ,che le aperture a destra praticate dopo le recenti elezioni amministrative a·bbiano la stessa portata politica delle alleanze che con la destr,a la D.C. contrasse durante o dopo le elezioni amministrative del 'Sl-'52, quando le «forze nazionali» si erano inoltrate nel quadro politico del paese sulla cresta di un'.onda che sembrava ancora montante. Le recenti ,aperture a destra presentano innegabilmente, nella rnisura e nella parte maggiore, una chiara fisionomia di operazione trasformistica, intesa a catturare clientelisticamente e ad aggiogare ,al carro del sottogoverno democristiano più o meno autorevoli notabili e posizioni precostituite. Con ciò questa operazione non promette di riuscire alla vita pubblica meridionale meno deleteria di quelle che per il p,assato più remoto la costrinsero a risitagnare nella gora del provincialismo opportunistico e di quelle che nel passato più recente, per quanto diverse, la degradarono alle combinazioni che presero il nome dalla città di Castellammare. 3. Le <<aperture a sinistra>> rappresentano una novità della vita amministrativa del Mezzogiorno, dove per ritrovare giunte comunali la cui , maggioranza si estendesse dalla D.C'. al P.C.I. bisogna risalire quasi sempre ai tempi dei C.L.N. Ver.o è che, nella massima parte dei casi, le maggioranze di centro-sinistra non hanno compreso il P.C.I. che parzialmente, in quanto esso difficilmente ha potuto votare in opposizione al P.S.I. e ha dovuto pertanto quasi sempre, in questi casi, astenersi. Le giunte comunali ( 1 ) Segnaliamo altri comuni nei quali si è determinata una maggioranza di centrodestra: Altamura, Barletta, Casamassima, Cava dei Tirreni, Gioia Tauro, Isernia, Satriano, Martina Franca, Messina, Nardò, Nicastro, Noci, Nola, Olbia, Oristano, Palermo, Polistena, Pozzuoli, Portici, Reggio Calabria, Sulmona, San Vito dei Normanni, Torre del Greco, Trani, Trapani. [11] Bibloteca Gino Bianco

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