CARLO L. RAGGHIANTI: Il pungolo dell'arte, Neri Pozza ed. 1956. Questo ricco volume, che costituisce una nuova prova dell'infaticabile attività del Ragghianti, raccoglie e coordina armonicamente saggi scritti dall'Autore negli ultimi sei anni e già sparsamente pubblicati su riviste e r.eriodici culturali. La tematica di questi saggi è assai varia e va, tanto per citare i 1 uoghi più significativi, da un'acuta disamina delle tesi estetiche di Guido Calogero a un'originale <<Cronografia dell'imp•ressionismo », da una. severa polemica contro gli arbitrii del sociologismo (<<Epiloghi sulla scienza dell'uomo ») a un serrato e convincente discorso sul Goya, a un'ariosa e commossa ·pagina sul nuovo volto urbanistico di Monaco di Baviera, a un saggio assai penetrante sull'estetica marxistica (<<Marxismo perplesso »), ben integrato dall'altro su <<Ìotalitarismo politico e cultura», fi.. no a due patetice rievocazioni di Giuseppe Pagano e di Jeno Lany, nobili figure di studiosi d'arte e di amatori di libertà tragicamente periti dura~te l'ultimo conflitto mondiale. Ognuno di questi scritti, che, quasi sempre traggono spunto da recenti pubblicazioni, potrebbe fornire ampia materia di dibattito fruttoso con un Autore d'in- '- . gegno s1 vivace e versatile che ci ha dato ..... RECENSIONI tanti contributi validi e stimolanti anche fuori del campo più a lui congeniale, quale è quello delle arti figurative: basti ricordare qui il bel volume sul cinema e l'altro sulla Liberazione, insieme disegno storico e contri 1 buto documentario di chi alla Resistenza partecipò per lunghi anni e infine in eminenti posizioni di res,ponsabilità. Ma in queste sede meglio varrà ,probabilmente soffermarsi su qualce punto che, pur connesso a ricerche particolari del Ragghianti, serva ad illuminarci intof'no ai risultati più cospicui ed universali raggiunti dall'Autore. Al quale va reso in partenza un omaggio non solito per il fatto che la sua 'presente fatica è un esempio di come si vada pienamente attuando quell'ideale, per tanti anni vagheggiato e promosso dal Croce ' di trasformazione dello s·pecialista in fi.. losofo e del critico in esperto conoscitore degli arcana philosophiae, che è poi il vero contrassegno di nobiltà degli studi italiani. Se ~i volesse riassumere in una formula la filosofia crociana, si potrebbe forse dire che essa consiste nella scoperta che le cose particolari, quelli che i positivisti chiamavano i <<fatti», non solo non sono estranei al filosofo, ma anzi lo riguardano direttamente, perchè senza filosofia essi sarebbero privi di significato e di valore: donde la necessità per il filo- [118] Bibloteca Gino Bianco
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