P.S.I., sulla linea suggerita dalla direzione ,del partito, .offriva il suo _appog.. gio senza contropartite ad una giu11ta minoritari,a democristiana, mentre le destre, già legate alla D.C. nella precedente amministrazione, si mantenevano dapprincipio più riservate. In sede di dichiarazione di voto, però, le destre scioglievano la loro riserv,a per dichiararsi a favore della giunta monocolore in quanto «antimarxista». Tutto ciò, e naturalmente le stesse dichiarazioni programmatiche della D.C., dettero il senso di un accordo preventivo: donde, per il P.S.I., l'impossibilità di mantenere la sua offerta. Nei casi finora considerati la D.C. avrebbe dovuto intendersi, per evitare l'apertura a destra, con il P.S.I.; non è mancato, però, qualche caso in cui la maggioranza appoggiata dalla D.C. a destra è venut,a a sostituire una possibile maggioranza di centro. Il caso più importante di questo genere è certo quello del comu11e di Cagliari, dove i partiti di centro (D.C., P.S.D.I., P.L.I. e Partito S,ardo d'Azione) disponevano in complesso di 28 seggi su 50. Liberali e socialdemocratici, pur non completamente alli11eati sulle stesse posizioni, avrebbero voluto comunque che la D.C. non avesse ripresentato come candidati ai posti di maggiore responsabilità gli uomini che l'avevano rappresentata nell',amministrazione uscente e che erano incorsi nella disapprovazione dello stesso eletorato democristiano. La D.C. sceglieva invece come candidato alla carica di si11daco,e senza previa consultazione con gli altri partiti di centro, l'assessore ai lavori pubblici della giunta decaduta. Questa designazione chiudeva la strada verso la p.os,.. sibile intesa per una maggioranza di centro; e la D.C. presentava così al voto del consiglio comunale del comune sardo una giunta minoritaria, che veniva poi eletta dopo una lunga serie di votazioni (8 soltanto per eleggere gli assessori eflettivi) lungo la quale si svolgeva tutto un i11tricato gioco di personalismi interni alla D.C. e di influenze esterne da parte delle destre: gioco mirante naturalmente ad escludere dalla giunta determinati uomini e ad includere degli altri. Sicchè, stanti tutti questi precedenti, perdono anche d'importanza le dichiarazioni con le quali, dopo l'elezione del sindaco, il capogruppo consiliare della D.C. candidamente respingeva la indubbia qualificazione derivante dall'appoggio ottenuto, se non addirittura sollecitato, a destra. Non si può dire, dunque, che le destre si siano lasciate sfuggire nel Mezzogiorno l'occasione di inserirsi nel gioco politico ~perto dai problemi [10] Bibloteca Gino Bianco
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