Nord e Sud - anno III - n. 23 - ottobre 1956

Un socialista di dottrina si viene formando in quel periodo: proprio ~ .. Attilio Deffenu che passerà dalla collaborazione a « La Via >>a quella de « La Lupa» (1911); e suocessivamente, per motivi di studio e di professione, da Nuoro a Sassari, a Pisa e, .finalmente, a Milano, via via impadronendosi e giovandosi di un nuovo strumento d'indagine, il marxismo. La sl1a tesi di laurea ebbe •per argomento, a Pisa, « La teoria marxista della · concentrazione capitalista>>; alla stessa Università, per il Concorso del Seminario giuridico (anno 1911-1912) presentò un lavoro: « La teoria marxista del valore-lavoro e la tendenza dei profitti al ,pareggiamento ». Sulle orme del Marx, abituatosi all'esame dei problemi della realtà economica, affronterà la questione sarda: la imposterà sotto un ·punto di vista storicosociale e riterrà la lotta per la redenzione del proletariato indissolubilmente legata a quella per la libertà doganale. A Milano dove si venivano foggiando i primi sindacati rivoluzionari secondo gli schemi tracciati sui libri del Sorel, nel 1910 il Deffenu conosce alla Pensione di Via Eustachio agitatori francesi, belgi, inglesi, russi, armeni, ungheresi; conosce tra gli italiani Alceste e Amilcare De Ambris, Corridoni, Michele Bianchi, Cesarino Rossi; diviene consulente legale dell'Unione sindacale milanese. A1ceste De Ambris ne riconosce « l'indole . pugnace di partigiano che aveva portato dall'isola nativa, di cui parlava spesso con nostalgico desidèrio >>.Faceva a Milano doppia vita: l'avvocato e l'oratore violento di comizio, da un lato; lo studioso del problema isolano, dall'altro. E in questo momento, passato dal marxismo all'esame delle diverse teorie revisioniste, s'incontrò con la critica salveminiana e fece sua la parola d'ordine: ridare la libertà doganale al Mezzogiorno. Libertà doganale: resurrezione del Mezzogiorno; i benefici per la Sardegna sarebbero stati di entità straordinaria. Già il Deffenu traendo ispirazione dalla lettura dell'Unità di Salvemini, dopo gli studi pisani, aveva costituito a Nuoro un gruppo « antiprotezionista », e diffuso una circolare firmata da lui, da Massimo Stara (segretario della Camera del Lavoro di Sassari), da Gino Corradetti (segre~ario del Sindacato Ferrovieri sardi e della Camera del Lavor.o di Cagliari), dal prof. Giovanni Sanna, comunista, dal medico e polemista Francesco Dore (poi deputato al Parlamento), dal pubblicista e avvocato Michele Sab,a,repubblicano, dall'avv. Pietro Mastino (poi deputato del Partito Sardo d'Azione e senatore della Repubblica). Singolare posizione illumistica di questi s.ocialisti e repubblicani, che, quasi tutti privi [112] Bibloteca Gino Bianco

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