zioni sportive nella graduatoria delle trasmissioni radiofoniche e ·televisive preferite). Quanto alla pratica, la situazione era tutt'altro che confortante: i 2/3 dei ragazzi e i 9/10 delle signorine (con un to~ale complessivo del 77%) dichiararono di non praticare mai alcuno sport. Il restante 24% praticava lo sport, per lo più, occasionalmente; la percentuale di coloro che v·i si dedicavano con una certa continuità era ~ppena del 5·%. Il calcio totalizzc>, in seno a questo 23%, i 7 /10 delle indicazioni dei maschi; percentuali insignificanti andarono al nuoto (5 segnalazioni), al pattinaggio a rotelle (2: signorine), all' atletic.a leggera (2: maschi), al canottaggio (1: maschio) e al tennis (1: signorina). E poichè lo sport - o meglio, la pratica dello sport - segna in certo modo il trapasso dalle attività per natura loro individuali, a quelle che richiedono la messa in comune delle energie dei singoli e quindi sviluppano lo spirito di collaborazione e di socialità, d.a quanto precede è facile arguire in qual misura questi giovani partecipassero ~Ila vita dei circoli e delle associazioni. Solo il 7% di essi collaborava, nelle ore libere dallo studio, alla vita di qualche ~ssociazione (per lo più religiosa); ben il 73% confessò di impiegare le ore libere in uno svago generico, passeggiando o « stando sul balcone>>; il 27% (in grande maggioranza ragazze) accudendo a faccende domestiche il 21% leggendo, il 5%, come dicemmo, dedicandosi ad uno sport, il 3% esercitando un lavoro retribuito, il 2% suonando qualche strumento musiCiale. (Parecchie, qui, le risposte multiple). ' I dati che abbiamo esposto non rispecchiano una situazione eccezio.. nale. Se vi sono, in Italia, scuole decorose che accolgono alunni provenienti da famiglie meno duramente colpite dalla depressione economica, e culturalmente più selezionati, è pur vero che di « Villari », specialmente nel Sud, ve ne sono molti, troppi. La pessima situazione edilizia, sommandosi ai difetti delle istituzioni che attendono una riforma che non giunge mai, e alla crisi umana determinata dalla nuova realtà sociale con l'ingresso nelle scuole medie, in misura sempre crescente, dei figli dei ceti più umìli~ ha reso arduo il compito degli uomini di scuola. Il loro lavoro è svantaggiato in par~enza dai mille ostacoli materiali e ~mbientali di cui abbiamo dato un pallido esempio; sì che i loro sforzi sovente conducono a risultati .. [104] Bibloteca Gino Bianco
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