eterno per formare sudditi. E contro l'ostacolo dell'ambiente, fino a che punto può reagire una scuola ordinata com'è oggi nel nostro paese, e con i mezzi che attualmente ha? Ad ogni modo, col solito sistema del questionario rivolsi loro alcune domande su questo argomento. Risultò che negli ultimi due anni il 51 % non aveva fatto viaggi di u~a certa lungh·ezza (per turismo o p,er· altri motivi). Può parere senz'altro confortante il fatto che il 49°/4avesse viaggiato: ma scopersi poi che quest'alta percentuale era dovuta ad un motivo del tutto eccezionale: le celebrazioni dell'anno .mariano, con la connessa organizzazione dei pellegrinaggi a Roma. Anche la maggior parte dei viaggi compiuti in anni precedenti aveva una causa o un'occasione reli• giosa (Anno Santo). All'invito di indi~are se avessero visitato grandi città (questa volta senza limiti di tempo) e quali, la percentuale delle risposte scese al 31 %; ma; tra coloro che diedero risposta afferma tiva, ben 1'89° /4 indicò Roma: senza i pellegrinaggi .organizzati dalle ~ssociazioni religiose, che assicurano viaggi e permanenza a prezzi modicissimi, quasi tutti i miei allievi non si sarebbero mai mossi da casa. Pochissimi avevano visi(ato altre città (nell'ordine di frequenza, Firenze, Venezia, Palermo, Milano, Torino, Genova, più qualche altro centro di minore importanza): si trattava per lo più di figli di ferrovieri, i q~ali beneficiano di alcuni viaggi gratuiti all'anno per sè e per le proprie famiglie. Questa la situazione culturale delle mie classi: che sul terreno più strettamente scolastico assunse a volte aspetti comici. Ad una signorina già elettrice, che dinanzi alla carta politica mur,ale dell'Europa non sapeva indicare non ricordo più qual città importante, chiesi un giorno, ironicamente, che mi mostrasse almeno l'Italia: non seppe trovare neppure quellaf Ricordo il fatto a titolo indicativo: giacchè sarebbe lungo l'elenco degli spropositi non meno enormi che attestavano non tanto il difetto di studio presente, quanto l'assenza di un fondo culturale remoto, di quegli elementi di cultura che, se anche sono insegnati in scuola, s'imparano più e meglio fuori di scuola; e soprattutto denunciavano la mancanza di ogni curiosità· intellettuale anche per i fatti ,della vita comunale. (Il malanno non è affatto eccezionale, nè tipico di una città o di una regione; l'ho constatato ancora una volta quest'estate interrogando i candidati all'esame di abilitazione magistrale in un capoluogo di provincia lontano da Na-poli). Tutto ciò, [102] Bibloteca Gino Bianco
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