Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

imprese (16 ). Piuttosto si deve ricordare che ne'l Sud difetta l'istru zione professionale, e scarseggiano i lavoratori qualificati e s pecializzati. Questo elemento costituisce un intralcio notevole, e tale da annullare i modesti vantaggi che il Sud potrebbe avere quanto at livello dei salari. Come risulta dalla tabella n. 10, la percentuale degli iscritti a scuo le di avviamento o scuole tecniche e professionali rispetto al totale degli isc ritti a scuole medie va decrescendo man ma,no che si passa da Nord a S ud; quindi, proprio nelle regioni in cui piu si sentirebbe il bisogno di un a istruzione prof essionale, questa viene a mancare. Non vi è nulla di strano in questo; a,nzi è naturale che nelle regioni scarsamente industrializzate l 'istruzione tecnica eserciti minore attrattiva di quella classica, in qua,nto off re min,ori possibilità di impiego. Si è quindi chiusi in un circolo vizioso, comune a tutte l e zone sottosviluppate; e vale la pena di tenere presente il modo in cui tale difficoltà è stata superata in alcuni casi. Uno dei sistemi applicati con successo è stato quello di con,nettere strettamente la istruzione t ecnica allo sviluppo industriale, annettendo scuole di addestrament o alle singole fabbriche. Questo è il metodo applicato da alcune industrie svizzere che han no impiantato degli stabilimenti in India ( 17 ). In questo modo si è cercato di provvedere contemporaneamente alla istruzione e all'oc cupazione dei lavoratori. Una soluzione di questo genere appare particolarmente promettente, in quanto fornisce esattamente quel genere e grado di istruzione richiesti, e pone il lavoratore a diretto contatto con la vita di fabb rica. Non ci si può nascondere d'altra parte che istituzioni di questo gen ere sono indubbiamente costose; ma varrebbe forse la pena che lo Stato concentrasse i suoi sforzi in questa direzione, in cui pare piu facile raggiungere risu ltati posi-- tivi, che non attraverso la generica istituzione di scuole i l cui insegnamento, se disgiunto dalla applicazione pratica, è destinato ad apportare benefici relativamente scarsi. ( 1 6 ) Si calcola che le differenze di salar1 si aggirino intorn o al 20%; differenze maggiori che possono derivare dalla elusione di norme contrattuali, non costituiscono un incentivo per le grandi industrie e non possono essere assunte come elemento favorevole per la politica di industrializzazione; v. L. S olari, L'industrializzazione del Mezzogiorno, in Civiltà delle Macchine, 1956, n. 2. ( 17 ) V. A. Hunold, Lo sviluppo industriale della Svizzera, in Rassegna Economica del Banco di Napoli, 1955, n. 2. f91] .. Bibloteca Gino Bianco

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