dal voto di alcuni comuni), ma richiede un più approfondito studio, fondato su dati più numerosi, ampi, precisi, diretto a una più complessa interpretazione. Il sondaggio ci ha consentito comunque di riconoscere l'evolu.. zione dei rapporti di forze all'interno dello schieramento di sinistra, la crisi del frontismo, la battuta d'arresto dei comunisti, l'ora dei socialisti; e ci ha consentito anche di valutare i limiti che, sul terreno elettorale, ha incontrato il nuovo corso organizzativo della D.C. Il comportamento elettorale della capitale del Mezzogiorno ha sollevato il problema del !aurismo che sta dando luogo a una ridda di interpretazioni. Fra le quali spicca quella che attribuisce al partito personale dell'armatore sorrentino una carica di protesta <<meridionalista», demagogica, magari, ma efficace, tale comunque da far prevedere un'espansione sensibile del « fenomeno ». Diremo subito che il meridionalismo è un·a cosa seria quando si propone di occidentalizzare la struttura economica e sociale del Mezzogiorno; è invece una manifestazione di deteriore provincialismo, che tende, per così dire, a levantinizzare il Mezzogiorno, nel caso del !aurismo. Di fronte al quale valgono tutte le considerazioni svolte recentemente dall'on. Cortese. Ed è bene che tutti in Italia si sappia, anche quelli che guardano al !aurismo da lontano, che esso <<non è assimilabile nella vita democratica del paese ». Quanto alla espansione del fenomeno prevista da alcuni osservatori di destra, non ci sembra che il !aurismo, a parte il grave caso di Napoli, abbia molte possibilità di progredire elettoralmente e politicamente, con o senza la cosiddetta carica di protesta meridionalistica. Non si può neanche dire, a parte sempre Napoli, che esso abbia progredito ora, perchè non si possono fare raffronti con il 1953 per un partito che è nato da una scissione del 1954.L'unico raffronto possibile ora è quello con i risultati del 1955 nei capoluoghi siciliani: ebbene, come si è visto, il !aurismo ha dovuto qui registrare una perdita di 4.493 voti. Ma soprattutto si deve tener conto del giudizio generale su queste elezioni nel Mezzogiorno. Esso non è tale da far ritenere probabile una ripresa di movimenti, e «fenomeni», di estrema destra; e anche nel caso improbabile che le <<forze nazionali» dovessero avere un ritorno di fiamma, o esprimersi in forme diverse, non potranno, mai andare oltre i limiti di espansione attinti nel 1952.Non è da prevedere quindi per 'il !aurismo una sorte diversa da quella che è toccata al qualunquismo e che sta toccando al M.S.I.; nè si possono assegnare al !aurismo,. [47] Biblote.ca Gino Bianco
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