Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

le sinistre, prese complessivamente, guadagnano rispetto al 1953 circa 140 voti; ma, mentre il P.S.I. passa da 657 a 960 voti, il P.C.I. scende da .2716 a 2619 voti: ed essendo anche presente con una sua lista il P.S.D.I., si trova che esso passa da 326 a 610 voti. Assenti le destre, la D.C. guadagna solo un centinaio di voti. Complessivamente quindi si puo dire che a Lavello l'affermazione più significativa è stata quella dei due partiti socialisti. Questa indicazione, per il P.S.I., si ripete ad Avigliano, il paese de l manifund: qui il P.S.I. passa da 455 a 681 voti, mentre il P.C.l. perde virca 300 voti; ma qui è più sensibile l'affermazione della D.C., che guadagna circa 800 voti, dei quali circa 400 sono quelli perduti dalle destre. Passiamo in provincia di Matera: le sinistre, considerate complessimente, guadagnano circa 200 voti a Pi~ticci -e circa 100 a Irsina; ne perdono una cinquantina a Bernalda; in tutti e tre i comuni però i socialist i guadagnano (a Bernalda quasi 500 voti), mentre i comunisti guadagnano sensibilmente a Pisticci (circa 500 voti) e stentamente a Irsina (circa 50 voti); ma a Bernalda, dove è più sensibile l'affermazione socialista, i comunisti devono registrare una perdita di oltre 400 voti. La D.C. cede voti alle -destre a Pisticci e a Bernalda, le destre cedono voti alla D.C. a Irsina; i partiti minori sono assenti dalle elezioni per i consigli comunali di questi • centri. Sembrerebbe dunque che, sulla base dei cinque campioni considerati, si possa dire che i socialisti cominciano a erodere anche in Basilicata l'elettorato rurale dei comunisti. E se in taluni centri i comunisti hanno fatto registrare qualche avanzamento rispetto al 1953 (Pisticci, Irsina, la' stessa Matera, dove i comunisti hanno guadag11ato circa 500 voti), tali avanzamenti non sembrerebbero tali da segnare il recupero di tutti i voti comunisti del 1951-52, specialmente se le votazioni vengono misurate percentualmente, rapportate cioè all'aumento degli elettori. In Calabria, troviamo subito il caso significativo e originale di Crotone; qui mentre i comunisti guadagnano più di 1000 voti, i socialisti ne per- -dono più di 500; la D.C., dal canto suo, passa da 3900 a 5757 voti, mentre ovviamente i partiti di destra subiscono una forte flessione. A considerare il comportamento dell'elettorato di sinistra a Crotone, si direbbe che siamo in presenza di una Bologna del Sud, di un caso Messinetti paragonabile, formalmente, per certi aspetti, al caso Dozza: il che attenuerebbe la connessione fra questa votazione e la riforma agraria. Se da Crotone ci spostiamo verso due comuni che sono stati in primo piano nella cronaca della [43] Bibloteca Gino Bianco

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