Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

e a considerare l'avvenire come uno specchio in cui si riflettano le forme economiche del passato. È in nome di questo stesso criterio che la Commissione dovrebbe avere maggiori criteri autonomi, per quanto riguarda tutto il tipo di misure di carattere positivo da intraprendere per la formazione del mercato comune, quali la lotta contro i monopoli, l'abolizione delle discriminazioni e delle distorsioni, l'utilizzazione del fondo per gli investimenti nelle aree depresse e per il riadattamento della manodopera disoccupata, ecc.... Il fatto, invece, che il progetto degli esperti di Bruxelles p·reveda pareri quasi esclusivamente consultivi e concentri il potere di decisione nel Consiglio dei Ministri non lascia dubbi che non vi sarà una politica economica europea concepita ed attuata unitariamente e sinteticamente, ma che sarà invece la somma delle politiche economiche dei singoli Stati, cioè l'insieme degli accordi, dei compromessi e dei nulla di fatto, in cui necessariamente si risolvono le riunioni del Consiglio dei Ministri; riunioni che hanno ovviamente il carattere di una conferenz,a diplomatica e non di una normale seduta di lavoro del tipo di quelle di cui ci fornisce l'esempio l'Alta Autorità della C.E.C.A. L'esame del Rapporto degli esperti di Bruxelles ci ha dunque portato nuovamente a parlare del problema delle istituzioni, cioè del carattere feder,ale che tali istituzioni devono avere, perchè l'integrazione economica europea trasformi veramente dal profondo le nostre strutture nazionali. Io sono, in verità, d'accordo con Jean Monnet, quando afferma che « la creazione di istituzioni che obbediscono a regole nuove e comuni, è più importante, per l'avvenire stesso dei ,popoli europei, del progresso tecnico e dello sviluppo dei mezzi materiali a cui l'allargamento del mercato può contribuire ... »; e << che l'esperienza di ogni uomo ricomincia; solo le istituzioni diventano più sagge in quanto accumulano l'esperienza collettiva; e, da quell'esperienza e da quella saggezza, gli u-omini sottoposti alle stesse regole no11vedranno cambiare la loro natura, ma trasformare gradualmente il loro comportamento ... Sono le istitt1zioni che comandano i rappc)rti tra gli uomini, sono le istituzione il vero sostegno delìe civiltà». Questo, tradotto in termini di p.olitica attuale, vuol dire che, per assestare la discesa dell'Europa sul -pendìo della decadenza, il punto essenziale è la delega della sovranità ad un potere federale. Per questo ci siamo battuti per il Piano Schuman, per questo ci battiamo per l'Euratom e per [74] Bibloteca Gino Bianco

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