Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

Perchè l'atmosfera, si fi,nisce con l'avvertirla a seconda dei propri umori, delle proprie passioni, della propria sensibilità; e queste sono tutte cose che contano, ma che devono essere co1ne filtrate attraverso un esame distaccato e razionale. Altrimenti può capitare di vedere l'oggi tutto bianco e l'ieri tutto 11ero. E può capitare di scrivere cl1e abbiamo alle nostre spalle « sette anni di conformismo clericale, di provi,ncialismo culturale (?I), di sostanziale i1nn1obilis1no economico»; e di 11n'atmosfera nuova che vi sarebbe oggi (da quando? dal I953? dal I955?): git1dizi affettati e semplicistici che possono indurre e già inducono ad allarn1anti conseguenze. Non ci faremo difensori d'ufficio dei famosi sette anni che più o meno coincidono con i numerosi governi De Gasperi, nè è nostra intenzione aprire qui una polemica sul genere di quella che ha diviso e divide i gio]ittia 1ni dagli antigiolittiani nella interpretazione della storia dell'Italia prefascista. Ma in quei sette anni, lungi da og11i cc dispei ante scetticisrno », come risoluti repubblicani ci sia1110battuti per certe cose e le ab1 bian10 ottenute nel modo cl1e le poteva1no ottenere; e abbiamo su1Jerato 1nomenti difficili, tanto che oggi possiamo dire che ad onta di gran parte della stampa italiana, che non 11.apreso parte alla lotta, la risacca monarchica e fascista è stata allora infranta e ora si può dire esausta; e possian10 dire anche che i comunisti co1ninciano ad avvertire le difficoltà che l1a procurato loro la politica rifo,rmistica di quei sette anni (si veda l'articolo cl1e Pavolini scrisse Sl1l Mondo qualche mese fa, a proposito della inquietudine che serpeggiava e serpeggia tra le fila dei comunisti). E ancl1e Saragat, il bistrattato Saragat, si è acquistato in quegli an11i i suoi titoli di merito, che oggi più cl1e mai dovrebbero essergli riconosciuti (noi concordia1no pienamente infatti con il gitldizio di Garosci espresso su il l\I on do del 22 maggio: è alla socialdemocrazia, cioè, cl1e « in definitiva si deve se oggi Nenni può ancora parlare di alternativa socialista »). E finalmente, a parte la Ca sa per il 1\1 ezzogiorno, le riforme agrarie e fiscali, la liberalizzazione degli scambi, a parte la liquidazione del nazionalismo, a parte anche la iniziativa europeistica, quando si parla di sette anni « di conformismo clericale » si di1nentica che Gedda e Padre Lombardi, dopo tutto, sono stati sconfitti; e l'operazione Sturzo non si è fatta, e quegli stessi uomini che non la vollero non vollero nen1meno che si consolidasse e dt1rasse la nazionalqualunquistica esperienza del governo Pella, che agli inizi dette luogo a numerosi errori di valutazione da parte della stam1 pa più o meno antidegasperiana. Naturalmente, se questo fu il bianco, ci fu. anche il nero di quegli anni: il sottogoverno, certo cinismo corruttore, il favoreggiamento di certo personale politico e a1n1ninistrativo del pa sato che era francamente il meno .adatto a ricoprire taluni incarichi e a svolgere una determinata attività, molto lassismo nelle questioni della liberalizzazione e moralizzazione della vita publblica: tutte cose che, spesso, hanno co1n1'}romessole stesse rea- [43] • Bibloteca Gino Bianco

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