Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

tro non è su queste concessioni di politica estera che deve puntare; ed egli lo sa, e uomini come Lombardi e Foà sanno che il terreno ,d'incontro si estende fra il p,iano Vanoni, le riforme dei patti agrari, la giustizia tributaria, la questione dell'energia, ,dei concimi, del cemento, la 'liberalizzazione della vita pubblica. Non vorremmo che queste cose venissero, messe da parte (come forse sarebbe di gradimento a Malagodi e a De Micheli) per reclamare o suggerire concessioni balorde in politica estera, per to,rnare al naziOIIlalismo attraverso la scorciatoia del neutralismo, per recitare la parte di mosca cocchiera della distensione. Le tendenze neutralistiche peraltro confondono tutte le lililgue del discorso che i so•cialisti hanno aperto con i democratici. Anche perciò la n·o,ta de L) Espresso da cui abbiamo preso le mosse si ,p,restava ad equivoci. Gli amici de L'Espresso lascino che siano altri a deluderci; e ci consentano di credere che essi no•n hanno tenuto conto di certi aspetti della nostra posizione europeista (che è poi anche quella del Mondo e della Vo,ce Rep•u,bblicana), che essi no,n intendono compromettere la propria adesione alle autentiche posizioni della sinistra demo-cratica. E, per restare ai limiti e alle modalità dell'apertura a sinistra, spendia1no qualche parola a proposito della « mediazione ». Si parla spess,o di possibili mediatori dell'incontro fra cattolici e socialisti. A ,noi sembra che sbagliano coloro i quali si fanno avanti come possibili mediatori, credendo così di aggirare Saragat sulla sinistra. Per un incontro del genere non si richiede, da parte cattolica e da parte socialista, un 1nediatore; pit1ttosto si potreb,be richiedere una copertura. Questa copertura 1non può venire da chi vuole aggirare sulla sinistra e Saragat e il Comisco; può venire magari proprio da .Saragat, anche se i suoi votr dovessero as:sottigliarsi. E anche q11esto Nenni lo sa benissimo: se volesse creare nuove forme di fronti popolari egli cercherebbe i volenterosi mediato 1 ri, nella speranza o ne1la illusione di catturarli al momento opportuno; ma se davvero vuole l'incontro con i cattolici, cercherà al momento opportuno di pro1 muovere la unificazione socialista con Saragat. Al di fuori di questi limiti e di queste 1nodalità ci sembra che non si possa avere una grande operazione di consolidamento e sviluppo democratico; 1na tutt'al più qualche 1nanipolazio 1 ne parlam,entare,. certo u!na u1teriore disgregazione p·olitica, forse una crisi istituzionale della de1nocrazia, con la reinserzione dei comunisti e dell'estrema destra, cui sarebbe concessa la possibilità di una ripresa elettorale a breve scadenza. La verità è che no11 si 'può determinare una politica fondandosi su giudizi approssimativi e perentori, su co•nsiderazioni che scaturiscono, non già da un'analisi pertinente e il più possibile obiettiva dellle forze politiche e dei problemi, ma dall'atmosfera generale che ci circonda (o ci circonderebbe). [42] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==