Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

maggiore sulla persona di Scelba, e sfidò anche. lui in duello. Intanto le sinistre accusavano il ministro degli Interni di aver usato Giuliano come un assassino mercenario dei -comunisti siciliani. Esasperato, all'inizio del maggio del '49, Scelba costituì un Comitato Parlamentare d'inchiesta sotto il Capo della Polizia, D' Antoni. La primavera passò con sempre più frequenti attacchi alle baracche t'!ei carabinieri, con imboscate e rapine. Fu annunziato l'arresto di molti membri della banda di Giuliano: Terranova, Candela, Giuseppe Badalamenti, e di uno dei fratelli Cucinella. L'Ispettore Verdiani della Polizia, col qt1ale Giuliano aveva stretto un'enigmatica alleanza, sentì dire che Giuliano viveva in un monastero vicino a Borgetto travestito da monaco, e mise sottosopra l'intero monastero per trovarlo. Il 25 agosto la stampa idi sinistra riferì che i carabinieri avevano catturato presso Catania un carico di armi che veniva trasportato in macchina a Giuliano da u~nmembro della Polizia. Il 26 agosto il comitato d'inchiesta parla,mentare annunziò il rist1ltato delle sue deliberazioni. L'annientamento di Giuliano doveva essere -posto nelle mani di una forza nuova e speciale che dipendesse direttamente cl31 ministro degli Interni, Scelba. Qt1esto corpo fu il così detto « Corpo delle \ forze per la repressione del banditismo in Sicilia ». Ciò veniva straname11te . a contrastare con la simultanea dichiarazione del Primo ministro De Gasperi secondo cui le cause della situazione siciliana erano politiche e sociali, e non potevano essere curate soltanto con misure repressive di polizia. Al comando della nuova forza fu posto il colonnello dei carabinieri Ugo Luca, e suo aiutante fu il capitano Antonio Perenze. Luca aveva avuto un brillante passato, nelle due guerre mo11diali, nel settore dell' « Intelligence ». Nell'autunno del '49 la lotta entrò nella sua fase più intensa e violenta. Vi furono scontri quasi quotidiani con i carabinieri, molteplici arresti, che attraverso l'ostilità della mafia, cominciarono a includere effettivi membri della banda di Giuliano piuttosto che puri simpatizzanti. Dopo ogni incidente spettacolare i giornali siciliani stampavano edizioni speciali con titoli come questo: << Giuliano lancia nuove offensive; Forze della legge in gran- .de allarme >>. Giuliano scrisse due proclami, uno al popolo e uno ai carabinieri, i [102] BiblotecaGino Bianco

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