la presa di coscienza, da parte delle popolazioni meridionali, della sterilità politica dei voti recati alle liste comuniste e dalla necessità di modificare i rapporti di forze nei confronti della D.C. e della destra creando a sinistra sbocchi politici possibili. La crisi del comunismo occidentale dopo i noti avvenimenti russi non può peraltro che render sempre più evidenti questi sbocchi, svigorendo progressivamente il P.C.I. anche di quella capacità di pressione che è costituita dalla sua compatta str11tt11raburocratico-organizzativa (anche se è presumibile che nel Mezzogiorno questo fattore - la crisi sovietica - eserciterà in un primo tempo assai minore influenza che nel Settentrione). D'altra parte, pur con tutte le sue deficienze e distontinuità, gioca notevolmente a discapito delle posizioni di sinistra estrema la politica interventista e riformatrice inaugurata nel Sud dai Governi democratici. Questa, infatti, ha creato, quanto meno, un'atmosfera diversa da quella tradizionale, .con speranze ed aspirazioni nuove, ha portato a termine qualche realizzazione che un decennio addietro le masse rurali del Sud non avrebbero ,creduto possi,bile.Nelle campagne, nelle città meridionali si segue questa politica con maggiore attenzione di quanto si 1 possa credere. Altro si aspetta da ess_a,ma non è più così sem1pliceormai il parlare qui dello Stato soltanto come di un nemico oppressore o 1come « cosa <leigalantuomini». La riforma fondiaria, ad esempio, mina (e lo abbiamo già detto) le basi del prestigio economico-sociale degli agrari; ma priva contemporaneamente il movimento di sinistra del suo più facile campo di manovra per un periodo di abbastanza largo respiro. Non bisogna, tuttavia, trascurare i motivi di forza, generali e particolari, prossimi e remoti, che rendono le posizioni meridionali della sinistra, ma specialmente del P.C.I., ben più solide di quelle della destra e anche più coriacee, in certi asp,etti, di quelle odierne dello stesso P.C.I. nell'Italia centro-settentrionale. Un motivo è, ad esempio, costituito dal fatto che le sinistre sono state, nella stragrande maggioranza dei casi, all'opposizione delle amministrazioni che sono testè decadute, e si giovano perciò del logorio che il potere ha esercitato sulle passate maggioranze, peraltro facilmente squalificabili di fronte all'elettorato. Un altro non sottovalutabjle motivo risiede certo nelle grandi agitazioni che in questi ultimi mesi, sotto l'impulso di vari fattori, fra i quali quelli meteorologici, eccezionalmente ostili, hanno imperversato un po' dappertutto nel Mezzogiorno e che hanno avuto a Venosa e a Barletta così tragico epilogo. In queste agitazioni i comunisti hanno [12] Bibloteca Gino Bianco
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