port11nità che gli Enti si limitino a eseguire economicamente e tecnicamente la riforma), la preoccupazione del nostro primo corrispondente, che si possa cioè creare un dualismo fra ente tecnico e ente sociale, ci sembra assai meno grave della nostra, concernente il sottogoverno, la pressione politica ed elettorale, la confusione fra piano tecnico-produttivo e politico-elet'torale; e tutto ciò da parte degli istituti creati per applicare le leggi di riforma a nome dello Stato democratico, e non a nome di questo o quel partito. È proprio I . da ql1este tentazioni, che l'assistenza sociale esercita fatalmente quando affidata agli Enti di riforma, che nasce il pericolo che i contadini considerino qltesti ultimi come << qualcosa che si è sostituita ai baroni». Il che non toglie, naturalmente, che, fra gli assistenti sociali, vi siano numerose eccezioni, uomini che assolvono alle loro funzioni con animo spoglio da sottintesi elettoralistici: essi devono essere considerati preziosi pionieri di una civiltà più moderna nelle campagne del Sud, e quindi meglio utilizzati, proprio ne) senso che si può ricavare dalla lettera di Dal Cer; e, comunque, o fuori dagli Enti, o negli Enti stessi, ma in tal caso come tecnici, « agronomi condotti> magari. Ben vengano poi la << analisi della vera funzione del servizio sociale negli Enti di riforma » e la pubblicità delle spese destinate dai vari Enti al servizio sociale, suggerite dallo stesso Dal Cer; ma sempre nel quadro delle due priorità accennate: la scuola elementare e ·la funzione principalmente tecnico-produttiva degli Enti di riforma. F. C. (101] Bibloteca Gino Bianco
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