braccianti senza peraltro correre il pericolo di forma re dei piccoli proprietari conservatori e retrivi, ma consci della nuova funzione nella società, capaci di sviluppare, attraverso le comunità locali, nuove strutturazioni di carattere economico e sociale, atte a realizzare quelle forme di democrazia sostanziale ancora ilnesistenti. Non si deve perciò attribuire ai " servizi sociali." tsemplici funzioni paternalistiche di assistenza e di beneficenza o addirittura di attivismo politico) ma quella estremamente più importante dii catali,.!zatori in qitesto processo di formazione e di trasfor1naziorie. A queste masse contadine citi si vuol dare nuova dignità e nuova funzione 11,elloStato, bisogna innanzitutto inculcare la conoscenza ed il senso dello Stato stesso, portarle su itn pia1io nuovo di rapporti con esso, aprirle ad una nuova concezione della socialità, abituarle e prepararle alla dirigenza immettendole in modo cosciente nelle Amministrazioni Comunali ed in orga11ismi economici, magari appo~itaniente creati, ecc. Ed appunto i servizi sociali hanno iniziato queste operazioni, partendo da corsi popolari di scuola elementare, corsi di educazione e cultura generale per adulti, corsi di per/ ezionamento tecnico·, corsi di economia domestica, colonie estive, gite istruttive ecc., per arrivare alla costititzione di cooperative di produzione e di consumo (molte già efficienti e funzionali), ed allo studio e programmazione di casse rurali, cantine sociali, mutue assicitratrici per piccoli allevatori di bestiame, tutto quanto sia idoneo a costituire quelle riserve economiche dell'agricoltura, che sono necessari presupposti a forme vere e proprie di industrializzazione. ' . Riguardo, poi, all'affermazione secondo la quale i "servizi sociali", dovrebbero essere gestiti da altri che non fosse l'Ente di Riforma, mi permetto orbiettare che in tal caso sarebbe comodo e facile, per detti servizi, mettersi, demagogicamente o almeno sindacalmente, in, fase polemica con gli operato,ri tectnici, creando loro quei disturbi e quei fastidi che attualmente, invece, sono forni e di dialettica interna atte ad accelerare e perfezionare alcune specifiche attività. Inoltre gli ex-braccianti non devon,o vedere) ne~l'Ente di Riforma, il solito strumento statale che fa cadere dal vertice leggi e provvedimenti, ma devono partecipare alla vita dello stesso Ente, almeno n,ei primi tempi in modo indiretto; e penso che solo i Servizi Sociali abbiano la possibilità di creare un'atmosfera di collaborazione e di comunità fra Ente e contadirii, in quanto conoscendo e partecipando delle necessità e possibilità degli uni e dell'altro possono appianare molte divergenze, smussare molti spigoli, dimostrare che l'Ente di riforma non è qualcosa che si è sostituito ai " baroni" nella conduzione del latifondo, ma soltanto la guida che lo Stato di tutti gli Italiani ha voluto dare ai contadini per la loro elevazione. (98] BiblotecaGino Bianco
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