Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

d'una opinioµe alquanto diffusa, propugna la necessità di << una legge cl1e imponga la licenza d'esercizio >>, da rilasciarsi << ai proprietari o gestori di quegli oleifici che abbiano un minimo di requisiti tecnici ed igienici» (36 ): tale proposta, per allettante ed effiCiaceche possa apparire, ci trova naturalmente su un piano di decisa opposizione. E ciò non solamente perchè queste istituzioni finiscono sempre per dar luogo - per via della discreziona:lità che conferiscono alle « autorità » locali ed alle categorie interessate (leggi: a coloro che si trovano già << piazzati ») - alla corruttela e a gratuite situazioni di privilegio; ma anche, e sovratutto, perchè l'impedire per legge la sopravvivenza dei frantoi più arretrati (37 ) significherebbe privarsi _d'un valido mezzo di controllo della efficacia degli interventi operati. Non è certo inibendo agli acCiattonila deambulazione per le strade cittadine che si annienta 1a miseria d'un paese: ma il giorno in cui l'accattonaggio scomparisse motu proprio, il giorno in cui i frantoi irrimediabilmente antiquati avessero cessato di sopravvivere, soccombendo di fronte alle nuove attrezzature, allora soltanto si potrebbe affermare che le misure adottate abbiano sortito gli effetti desiderati. . Se è una accorta ed oculata discriminazione, quella che si vuole perseguire, e in senso ubicazionale e in senso dimensionale, non occorrono << licenze >>, nè « divieti >>, nè << obblighi >>: chè la discriminazione si può meglio e più assennatamente ottenere attraverso una politica del credito di favore che si esplichi in determinate direzioni piuttosto che in ~ltre. Così, per esempio, che tornasse a vantaggio di determinati tipi di imprese - agricole e industriali, nel caso - invece che di altri (imprese di servizio); che assecondasse le dimensioni medie e grandi, anzichè le piccole e sempre in conformità dell'ambiente in cui ci si trovi ad operare. E se a questa politica di << incanalamento », di << imbrigliamento » - ma non già di coercizione - le iniziative dei privati non rispondessero in modo soddisfacente, o addirittura non rispondessero affatto se ne avrebbe immediata percezio11e e si potrebbe stabilire se si tratti di insufficienza degli interventi o di una loro errata impostazione. Si eriga invece una massicci.a impalcatura di obblighi divieti permessi: si potrà, forse, ottenere tutto ciò che si sarà voluto ( 36 ) L'industria meridionale, cit., ibidem. ( 37 ) Senza contare, poi - ed è ben evidente! - che fin quando le vecchie attrezzature non saraono state rimpiazzate dalle nuove, avranno pur sempre una loro fun• zione da svolgere. [69] Bibloteca Gino Bianco '

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