Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

Peraltro l'industria nazionale non è rimasta insensibile ai richiami del progresso, ed ha costantemente migliorato le proprie attrezzature, giungendo ad eguagliare gli impianti degli altri paesi d'Europa: oggi già si studia di applicare, nei limiti delle possibilità dimensionali, le innovazio11i produttive Pdottate dagli Stati Uniti. Tuttora prevalentemente ubicata nel Settentrione - che nel 1938 contava 236 fabbriche ,attive, di contro alle 13 esistenti nel Centro ed alle 23 del Sud (28 ) - ha raggiunto nel 1950 una consistenza di 310 aziende, di cui: 219 munite soltanto di impianto di «spremitura», co11una potenzialità lavorativa media, nelle 24 ore, di una tonnellata; gli altri stabilimenti, attrezzati anche di impianti per l' <<estrazione» mediante solventi, si ripartivano, rispetto alLa potenzialità, in: 3 opifici con una media di oltre 500 tonnellate, 15 con una media tra 51 e 500 tonnellate, 58 tra 11 e 50, e 15 ancora con una potenzialità media non superiore alle 10 tonnellate (29 ). L,'approvvigionamento viene effettuato in massima parte, per quanto concerne i semi oleosi tradizionali (lino, colza, ravizzone, girasole, arachide, ricino, soia, sesamo), all'estero, essendo insufficiente la produzione interna: bisogna però notare che questa ha dato chiari segni di incremento, in questi ultimi anni, e che inoltre ~ quei semi se ne aggiungono altri (vinaccioli, germi di granone, semi di cotone, tabacco, pomodoro, ecc.) forniti come sottoprodotti da alcune industrie di trasformazione agraria. Devesi ancora osservare che, da qualche tempo in qua, le importazioni di semi oleosi si trovano in difficoltà a ~ausa della tendenza dei paesi tradizionalmente esportatori a dedicarsi essi stessi alla loro trasformazione (30 ): perciò non sembra improbabile una futura, forzosa, riduzione degli impianti della nostra industria. Si può comunque asserire, in definitiva, che l'industria degli olii di semi, nei confronti di quello dell'olio di oliva, riveste un ruolo il quale è in parte <<integrativo>>, in quanto essa sia rivolta ad esaurire la domanda di olii vege- ( 28 ) Documenti, N. 44 cit. ( 29 ) Questi dati sono in: L1i·ndustr1:aitaliana alla metà del secolo XX, cit. Non è riportata la suddivisione degli impianti a seconda delle circoscrizioni regionali di insediamento: tuttavia, si ha una ripartizione della capacità lavorativa secondo le quattro circoscrizioni, la quale attesta sufficientemente come quest'industria ancor oggi r~~eferisca l'insediamento al Nord (V. App., tab. 7). ( 30 ) Documenti, N. 44, cit. [64] Bibloteca Gino Bianco

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