con l'intervento dell'on. Amaduzzi e di cui ,l'Avanti! non diede nè annuncio nè resoconto, il Mariani fu tra quelli che patrocinarono una c_omune azione socialcomunista in materia di politica degli idroca~buri (che era il . tema del convegno); mentre il Lopardi fu tra quelli che sostennero l'opposta tesi, di un'azione disgiunta dei socialisti. Ciò non ha tolto, tuttavia, che l'on .. Lopardi parlasse a Pescara per il P. S. I. in una pubblica manifestazione comune di socialisti e comunisti sul tema predetto, tenutasi ai primi dello scorso dicembre; così come non toglie che l'avv. lVIariani sostenga, in fatto di tattica elettorale, l'opportunità di liste separate. Intorno al giovane Lopardi e al Mariani la vita socialista aquilana si esaurisce. Essa, più della restante provincia, ha risentito delle traversie procurate prima dalla scissione lopardiana e poi dal lungo periodo di disorientamento protrattosi fino al '50. Successivamente parve che intorno al Mariani> si fosse ricreato un certo equilibrio, che si perdette, di nuovo al rientro del Lopardi e solo da qualche anno sembra in via di ripresa appunto intorno a. quest'ultimo. Il P. S. 1. è tuttavia ancora ben lontano dal riacquistare, più che la forza numerica, la capacità espansiva di cui dette prova fino a tutto, il '46. Si prenda ad esempio il capoluogo che è anche il maggior centro socia-- lista della provincia. ll 2 giugno '46 il P. S. I. U. P. vi raccolse 3849 voti, i quali aumentavano nell'ottobre seguente a 4074, nonostante la forte contrazione del numero degli elettori in quelle elezioni amministrative; mentre contemporaneamente il P. C. I. passava solo da 3963 a 3976 voti, rimanendo perciò fermo nelle sue posizioni e cedendo il passo ai socialisti. Ma cinque anni dopo il P. S. I. raccoglieva a mala pena 2803 voti contro i 4729 dei comunisti e gli oltre 3000 complessivi delle liste del P. S. U. e del P. S. L. I. Nel 1953, infine, andavano in Aquila al P. S. I. 3999 voti; ma il forte progresso così realizzato era evidente ed esclusivo frutto del rientro del Lopardi, che· peraltro non impediva un ulteriore deflusso di voti dall'insieme del campo socialista (il P. S. D. I. conseguiva solo 1140 voti) a quello dei comunisti (pas-- sati a 5365 voti). Una curva pressappoco simile seguivano le votazioni sociali-- ste in provincia; con la differenza, però, che il P. S. I. con i suoi I 9.083 voti· ·del '53 ·non riusciva nè a superare, come nel capoluogo, nè a mantenere i 22.328 voti del '46. La cosa va messa assai probabilmente in relazione col fatto) che, a differenza della provincia, nella base socialista del capoluogo gli ele-- menti borghesi e piccolo-borghesi hanno importanza almeno pari a quella degli elementi più popolari, come traspare, oltretutto, dall'appartenenza alla· borghesia professionistica dei due maggiori esponenti (e anzi il Mariani, di: origine popolare, si è anche imparentato per via di matrimonio· con una dellemaggiori famiglie cittadine, i Marinucci). Qualcosa di simile sembra sia da. dire per Sulmona, dove, nonostante tutto, il P. S. I. mantiene sui comunisti il vantaggio acquisito nel '46; ma dove agisce anche, oltre la tradizione lopar-- diana, l'influenza di una tradizione di ferrovieri socialisti assai numerosi in. [21] • I Bibloteca Gino Bianco
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