Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

stico: la distinzione ci sembra della massima importanza dal punto di vista politico, poichè il primo è un riflesso assai più elementare e assai meno costruttivo del secondo.' È molto difficile cioè avviare una politica socialista cl1e si differenzi da quella comunista fandandola solo su passioni così elementari; le quali, però, non è detto che non siano proprio quelle che alla lunga, in determinate circostanze, possono dare origine a maturi sen- • • • • • t1ment1 autonom1st1c1. L~ nostra indagine sulle regioni meridionali (ma molto probabilmente ciò vale in buona parte anche per il resto dell'Italia) ci sembra dimostrare appieno la contraddittorietà della politica morandiana, e potremmo dire della politica dei dirigenti socialisti tra il '47 e il '52: q uella di dare opera a costituire un forte partito socialista muovendo dalla tesi della necessità di una politica unitaria; di costituire cioè un forte p artito senza dargli ·nel contempo, ed anzi impedendogli di avere, una s1al dacoscienza autonomistica. I partiti sono grandi non solo per il numero dei voti e per la saldezza della loro struttura organizzativa, ma sopratt utto per la politica - che riescono ~ formulare, per le soluzioni che prospettano dei problemi del paese in cui si trovano ad operare. Non sembra che i dirigenti de l P.S.I. abbiano molto meditato negli anni passati su questa elementare verità: essi si sono lasciati irretire nella contraddizione che si è d etta e il risultato è quello che noi abbiamo potuto toccar con mano nel Mezzogiorno. Si potrebbe dire paradossalmente che v'è oggi una grande politica da fare nel Sud e per il Sud senza una partito che la faccia; e c he v'è nel Sud un partito socialista abbastanza forte senza una politica di questo tipo. Al termine di questa inchiesta non si può non dire con tutta schiettezza che quel che nel P.S.I. più colpisce, ·oggi e nelle regioni meridio nali, è una fondamentale insufficienza ideologica, la mancanza di un,id eologia propria ed originale, ~i una visione del mondo e della lotta polit ica, di un giudizio originale sulle vicende italiane del più recente passato e sui problemi attuali; ed è altresì la mancanza di proprie origi11p.lisolu zioni dei maggiori problemi che abbiamo innanzi. Che le cause siano quelle che si sono sommariamente indicate, o altre, i fatti restano quelli c he sono. E' comunque notevole che questa nostra osservazione trovi un qu alche riscontro an- . che all'interno del P.S.I., se questo ha sentito recen temente la necessità di darsi, con Mondo Operaio in nuova veste, un organo che possa pressappoco svolgere quella funzione di orientamento e di guida dei quadri, [156] Bibloteca Gino~Bianco

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