Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

Le prime elezioni politiche del secondo dopoguerra davano in complesso al P. S. I. il 15,3 % dei voti: il 18,5 % nel capoluogo, direttamente influ~nzato dal Di Giovanni che venne eletto deputato; il 16,9 % nei centri maggiori ed il 10,5 % nei minori. Il P. C. I. totalizzava l' 11, I %, con una ridottissima presenza cittadina, ed una migliore diffusione provinciale, specie in quei centri minori gravitanti intorno all'Avolano, feudo politico del vecchio D'Agata. Le vicende della scissione saragattiana portarono fuori del partito tanto il Di Giovanni quanto il Castro; ma, mentre il primo riusciva a condurre con sè una parte dei socialisti catanesi pur perdendo quasi completamente quei muratori cui aveva legato per lunghi anni la propria carriera politica, il secondo non riusciva ad influire che in maniera ridottissima sul mondo bracciantile, radicalizzatosi in senso comunista. Restavano dunque al P. S. I. forti situazioni provinciali e gran parte dell'organizzazione operaia della città, che proprio, l'on. Di Giovanni aveva fat-- to evolvere dal rango di clientela pe~sonale verso una mentalità politica più qualificata. E restava nel partito anche buona parte dello stesso vecchio . gruppo dirige11te formatosi intorno al Di Giovanni. Si pensi ad esempio alle due figure di maggior spicco del vecchio gruppo: Francesco Genovese, segretarìo di federazione dal '48 al '53 e capogruppo del P. S. I. al consiglio comunale; ed Emanuele Moricca, anch'egli consigliere comuna;le, segretario d~glì edili, consegretario della Camera del Lavoro. Quest'ultimo si mostra però piuttosto particolarmente insofferente verso la politicizzazione imposta dal P. C. I. ai si11dacati, e sembra inoltre desideroso di una sempre maggiore caratterizzazione del P. S. I. nei confronti dei comunisti medesimi. Nelle elezioni successive alla sci&s.ionedel '47 il fronte delle sinistre pre_sentava anche nel siracusano il consueto andamento instabile, con risultati più soddisfacenti nelle consultazioni regionali che in quelle politiche, ed oscillando alquanto intorno ad una percentuale del 30 %- La. scissio·ne non aveva mancato di indebolire il P. S. I. anche in sede elettorale, dove di molto ne era ridotto il peso. Solamente nel '51 un socialista siracusano, l'avv. Amati, era eletto alla Sala d'Ercole. Nelle consultazioni del '53 i comunisti ottenevano il 25,2 % dei voti, uniformemente distribuiti in tutta la provincia, mentre il P. S. I. calava all'S,l %, raggiungendo le punte più basse nel capoluogo (6,1 %) e le più alte nei centri superiori ai 10 mila abitanti (9,1 %)· Nel periodo intercorrente tra il 7 giugno del 1953 e le ultime << regionali », nella federazione siracusana aveva luògo un'opera di riorganizzazione, con la sostituzione al Genovese di un giovane funzionario, tale Gambino. Nella responsabilità sindacale veniva inoltre af.. fiancato al Moricca un ex insegnante di economia negli istituti tecnici: Giuseppe Danaro, di Avola. • . Nello stesso _periodo i comunisti locali attraversavano una notevole [105] Bibloteca Gino Bianco '

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