quegli ideali di vita civile ai quali la nostra società dice di volersi mantenere fedele. L'allarme che lanciamo ci è imposto dalla necessità e dalla urgenza che si compia un attento esame dei più urgenti problemi: la Sovrintendenza ai monumenti non se ne è finora occupata (e del resto molte di queste chiese non sono neppure notificate; in alcuni casi si ignora perfino chi ne sia il proprietario). Alcune nostre richieste di chiarimenti circa la , situazione di alcuni edifici non hanno ,potuto essere soddisfatte per l'assoluta mancanza di dati e notizie. La domanda se già fosse stato compilato un elenco preciso e completo delle chiese abbandonate, con la descrizione del loro stato e le prime proposte per un prossimo programma di lavori di restauro o di abbattimento, è stata accolta con curiosità, e ci è stato risposto con sorridente cortesia che se avevamo noi l'intenzione di accollarci tale lavoro di compilazione, l'ufficio sarebbe stato ben lieto di • averne una copia. Pensavamo che almeno presso la Curia, che vanta i diritti di proprietà nella maggior parte dei casi, fossero in possesso di qualche traccia: di un elenco che tenesse conto dei detti edifici, delle ragioni del loro abbandono e delle prime idee sul loro futuro; di una piccola dimostrazione cioè che si sapesse cosa farne. Nulla di tutto questo, ma solo una prova di incuria. Sapevano, sì, che molte chiese sinistrate erano state provvisoriamente fittate alle più svariate aziende private, ma ritenevano che l'argomento fosse troppo delicato per poterci aspettare maggiori ragguagli. Così anche in questo campo abbiamo dovuto svolgere la ricerca con i nostri mezzi; non ci è restato altro da fare che percorrere la città, addentrandoci nel la- , birinto dei suoi vicoli. Durante i lunghi giri nella parte più interessante e più viva dell'antico centro che ancora oggi mostra il sopravvivere delle sue antiche tradizioni nel caratteristico fervore di vita fra i minuti commerci, ci veniva spontaneo di pensare alla singolare sorte della nostra città, che in ogni tempo ha avuto più poeti e descrittori della sua pittoresca miseria che uomini attivi e comprensivi, consci dei suoi problemi più urgenti, quali ad esempio il diradamento della zona cen,trale della città ed il risanamento interno dei suoi vicoli. [87] ,. Biblioteca Gino Bianco , • I
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