Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

ciente di elasticità di 1,4 (2 ) rispetto allo sviluppo del reddito (per il quale l'aumento previsto nel decennio è del 63%), dovrebbe raggiungere 9:P~, lioni di tonn. nel 1964. Volendo avanzare delle previsioni. sull'assorbimento di prodotti siderurgici da parte del Sud nel quadro delle ipotesi • formulate dal Piano, si dovrebbe calcolare che il consumo di acciaio si svilupperebbe in funzione dell'elevato tasso di aumento del reddito previsto per le regioni meridionali (più dell'8% all'anno) e con un'elasticità, rispetto al reddito, superiore a quella prevedibile per il Nord. Tale ela- - sticità potrebbe essere supposta pari a 2, qualora - ripetiamo - si am... metta l'ipotesi di un intenso sviluppo del processo di industrializzazione del Mezzogiorno, con particolare riguardo alle industrie di trasformazione dei metalli. Partendo da tale assunto ed ammettendo che l'assorbimento di acciaio i:n quell'area sia stato nel 1954 intorno alle 550.000 tonnellate, il consumo di acciaio da parte delle regioni meridionali dovrebbe risul- ,. tare nel 1964 lievemente superiore a 2,4 milioni di tonn.; il consumo procapite sarebbe così di 121 kg., cioè sempre alquanto inferiore a quello avutosi nel Nord nel 1954, mentre nell'Italia considerata ,nel suo com~ plesso salirebbe a 190 kg.; il rapporto nel consumo pro-capite tra Nord e Sud passerebbe, da circa 4 a 1 nel 1954,a un po' meno di 2 a 1 nel 1964. Naturalmente, un consumo di 2,4 milioni di tonn. di acciaio nel Sud costituirebbe il limite massimo cui si potrebbe arrivare nel caso - in verità molto improbabile - in cui fossero realizzate integralmente le mete del Piano Vanoni per quanto riguarda lo sviluppo industriale del Mezzogiorno. Esso non potrebbe non essere giudicato un obiettivo pressochè utopistico, se si considerasse al tempo stesso con scetticismo la possibilità che nella direzione della cosa pubblica intervengano trasformazioni di indirizzo tali da consentire alla nostra economia di realizzare l'eccezionale sforzo previsto dal Piano Vanoni. Prescindendo dalle ipotesi del Piano Vanoni, che sono attualmente in ( 2 ) Tale elasticità è la media risultante da due elasticità parziali, di cui la prima per il periodo 1?55-1958 - tenuto conto, oltre che del più basso livello del reddito, anche della cospicua e crescente corrente di investimenti - è stata ipotizzata pari a 1,7. Nei successivi 6 anni, avvicinandosi l'economia italiana ai livelli dei Paesi più . progrediti, l'elasticità dovrebbe risultare 1,2; e ciò in considerazione del fatto che, secondo analisi effettuate per diversi Paesi, l'elasticità del consumo dell'acciaio rispetto al reddito tende, di massima, a decrescere col progredire dello sviluppo economico. [83] Biblioteca Gino Bianco

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