I\ I ...... estrema sinistra, e quindi sullo scontento derìvato dall~ riforma nelle Puglie e in Basilicata, così questi altri rilevamenti hanno dimostrato la fondatezza della polemica condotta da parte democratica contro il diffuso e predominante « assénteismo » del ceto agrario nelle stesse regioni pugliesi e lucane. · Punti d'appoggio, dunque, di indiscutibi1e interesse per la pubblicistica politica italiana, che troppo spesso affronta con superficialità certi argomenti. È da ben altri segni, quindi, che si riconosce la giustezza della conclusione avanzata anche dall'on. ·Mancini, del deragliamento degli Enti dai binari che la legge istituita aveva fissato: in primo luogo dall'ammontare delle spese generali', come altre volte si è detto. · Tali spese generali raggiungono, per esempio, nel caso dell'Ente Sila,. percentuali altissime, circa il 50% secondo l'on. Mancini, il quale ha potuto quindi agevolmente dedurne che « è il rapporto fra spese generali e opere realizzate che trasforma in modo automatico la natura degli enti e necessariamente li porta a considerare in modo prevalente interessi di altra natura, e a dimenticare gli scopi per i quali s01110 sorti: la riforma ». Ora noi vogliamo circoscriv.ere l'argomento a un obiettivo preciso: è la cosiddetta cé assistenza sociale », il complesso e macchinoso armamentario dei cosiddetti! « servizi sociali », messo su l'anno due e l'anno tre della ri- . forma, che grava sulle spese generali, costituisce una invincibile tentazione ad esercitare la pressione politica sia pure sotto forme varie df « beneficenza », intralcia l'azione dei tecnici seri ed operosi (chi ha dimentitato la ·crisi Caglioti-Leone all'Opera Sila?), degrada l'Ente a una specie di sindacato padronale, ali1 menta conflitti ·di competenza e accavallamenti di funzioni che risultano di grave danno, sottrae fondi alle dotazioni finanziarie degli Enti , dirottandoli da più redditizie destinazioni. Si è molto parlato di paternalismo degli Enti; riteniamo che una dose, sia pure decrescente, di patema.li- ' smo tecnico sia non solo inevitabile ma necessario. È il paternalismo politico - la cui matrice sta appunto nei cosidd,etti « servizi sociali »,. e non certo negli « uffici studi », che procedono anche a rilevamenti elettorali - che va individuato e condannato. Prendendo spunto dai casi di La Martella, nel n. 13 di questa rivista~ Laura Sasso Calogero scriveva che « per svolgere un serilo lavoro assistenziale, e- specie in aree depresse, occorre tener distinti tra loro l'Ente cl1e opera in sede economica e quello che fornisce i servizi sociali », cioè l'Ente che distribuisce la terra, e guida la trasformazione di essa, e gli organi che devono promuovere l'educazi~ne civile degli assegnatari, e non solo degli assegnatari. Ora noi chiediamo risolutamente che, alla vigilia di nuovi stanzi:amenti per gli E~ti di Riforma, stanziamenti ai quali siamo naturalmente favorevoli, siano smobilitate tutte le macchine create d.agli Enti per i cosiddetti se~i sociali; e che l'opera degli Enti sia ricondotta ai più rigorosi limiti [40] Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==