Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

...... Il travaglio politico dell'unificazione nazionale e quello economico;. sociale della rivoluzio11e industriale, che negli altri Paesi d'Europa sono distanziati da un intervallo secolare, in Italia vengono a coincidere fortunosamente: la città, specchio e teatro di queste vicende, ne è scossa dal profondo. I sussulti della crisi sono durati fino a ieri: nè possono dirsi cessati; sono stati semplicemente assimilati da qu~lli più tragici, vasti e profondi · della malattia fascista, della guerra e del riassestamento postbellico.. Non a caso, la prima e tutt'ora vigente Legge urbanistica italiana risale ad un tempo sintomatico: l'estate 1942 (6 ). Si concludeva allora, nel1'.acmedella conflagrazione mondiale e sul declinare della dittatura, un processo lungo e faticoso mirante alla f.ormulazione di un organico str~- mento legislativo atto ad estendere la disciplina urbanistica a tutto il corpo nazionale e a conformarla su criteri unitari. Ma in questo maturo frutto dell' amministrazione fascistizzata non poteva mancare il segno dei tempi: la sostanziale carenza, accanto a una innegabile J?lodernità delle enunciazioni tecniche, di una chiara ispirazione politica e sociale, la contraddizione prof onda fr~ i fini proclamati e gli strumenti disponibili: infine il prepotente spirito conservatore denunciato dalla puntuale difesa degli interessi privati, dal mantenimento di sistemi fiscali fiacchi e inadeguati, dalla levità delle misure contro gli evasori e gli speculatori. , Il carattere tipico della legislazione fascista, demagogica negli intenti generali, talora corretta nella strutturazione tecnica, ma sempre reazionaria per le conseguenze concrete, si conferma in questa legge e nelle contradditorietà delle sue enunciazioni; inoltre è da rilevare che molte integrazioni e molti indispensabili accessori funzionali vennero rinviati al Regolamento di esecuzione che, dapprima ostacolato dal riaccendersi dei contrasti di indirizzo fra gli stessi autori della Legge e poi accantonato per il precipitare della guerra, non è stato ·inai più redatto e manca ' . . a tutt oggi. Che la Legge, com'è ovvio semioperante, sia dunque da rifarsi, è comune .opinione, anche sulla base di mere considerazioni di formalità ( 6 ) Legge 17 agosto 1942 n. 1150. [26] Biblioteca Gino Bianco

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