Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

' . « bello di natura» ~ ha infatti portato all'affermazio~e dell'esigenza di difenderne i valori: e lo stesso discorso può ripetersi per quanto concerne la «bellezza>> dell'aperta natura, dei selvaggi 9 accolturati paesaggi. · Ma, per converso, la stessa diffusione di un gusto criticamente sorretto doveva recare; insieme con l'incitamento alla difesa, il germe dell'insidia. Ancora all'alba dell'800, Capri, tanto per citare un esempio famoso, era consider,ata un povero scoglio, le cui coste anfrattuose si prestavano soltanto a scorrerie marinaresche. L'occupazione inglese, la riconquista murattiana, la scoperta della Grotta. Azzurra, cadendo in tempo romantico di acceso e sensibile amore per la natura, provocarono il rapido espandersi della sua fama internazionale e l' inizio della rovinosa colonizzazione ' • • tur1st1ca. Il centro storico di Roma, il Canal Grande, i colli fiorentini, se hanno sofferto per la secolare ign~ranza dell'antico e del bello, per le guerre e per le speculazioni, forse hanno patito e vanno patendo di più a causa degli amatori dello « stile >>, dei restauratori e dei falsari, dei costruttori di . villette panoramiche e dei sopr;aelevatori di attici: tutta gente à la page, di raffinata preparazione e di gusto esercitato e squisito. L'origine della regolamentazione urbanistica, sebbene abbia certamente ,lontani precedenti nei settori specifici della pubblica igiene, della viabilità, o di quella che potremmo chiamare scenografia retorica e politica, cade, dunque, nell'800, in coincidenza con l'esplodere della forza espansiva delle città e col maturarsi della coscienza storica. Ma in realtà le prime espressioni concrete, sul piano legislativo o semplicemente pratico, di questa regolamentazione mirano piuttosto _a dar ordine e freno al processo di sviluppo della città - e a cavarne un maggior beneficio collettivo, se non ~ltro attravers.o un perfezionamento del sistema fiscale .,.. che non a preservare i valori storico-estetici degli antichi nuclei e dei monumenti in essi contenuti. Le più memorande stragi dei quartieri storici avvennero in quel tempo, nel nome del «progresso» e del «decoro»; le maniache preoccupa- . zioni per l'igiene sociale e la salute pubblica, le crociate contro i tuguri e le << sentine del vizio», alimentate dalle mode populiste e dal positivismo volgarizzato, contribuirono non poco ad incoraggiare e a giustificare gli sventramenti. Insieme con vergognosi e fatiscenti nuclei edilizi, furono così spianate [24] , B~bliotecaGino.Bianco

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