Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

• ha condotto con grande tenacia ed intelligenza l'azione federalista, inclusa la battaglia per la C.E.D., in un articolo pubblicato su << Europa federata~, ha manifestato il suo scetticismo ed il suo parere negativo· sulla Euratom, sia pure sopranazionale. . « La Comunità - egli ha scritto - potrà assicurare agli impianti europei la somma dei mercati nazionali, ma non ·l'inesistente mercato europeo; la politica generale degli investimenti europei non ci sarà a causa della mancanza di un potere politico europeo; il rischio di rottura economica e politica fra Stati, che resteranno sovrani, sarà permanente, conrribuendo a rendere assai modeste le basi di fiducia per gli investitori di capitale in questa azienda. Tutto ciò contribuirà a rendere lo sviluppo della produzione di energia atomica in Europa assai più lento di quanto sarà in America ed in Russia, cioè a mantenere l'Europa nella situazione di zona atomica depressa. A ciò si riduce l'idea del pool atomico come per fare l'unità europea... « L'energia atomica a disposizione dello Stato federale europeo sarebbe un possente strumento di disintegrazione delle vecchie ed anacronistiche economie nazionali e di costruzione di una forte economia europea. Invece l'energia atomica, sia pure prodotta in comune, ma a disposizione di Stati che restano sovrani e di economie che restano nazionali, sarebbe uno strumento atto a dare l'illusione - in un'epoca in cui non si · fa altro che pascersi d'illusioni - di un'unità inesistente, e ad alimentare ancora .le vecchie economie nazionali, con i loro parassitismi, i loro pericolosi squilibri, i loro sprechi >>. Non c'è dubbio che le argomentazioni di A. Spinelli siano serie e coerenti, non c'è dubbio che il modo più semplice per giungere agli Stati Uniti d'Europa (il più efficaceperchè il più radicale) sarebbe la convocazione di una Costituente europea; ma è anche vero che questo obiettivo massimo non può essere realizzato d'emblée nell'Europa di oggi, quando bisogna fare i conti con l'opposizione di gruppi economici organizzati, con l'indifferenza e l'apatia di Ministri e di funzionari, con le oscillazioni e le esigenze elettoralistiche dei partiti, con i rigurgiti nazionalisti che continuamente tornano ad invelenire l'atmosfera. Il porro unum per gli _ europeisti è la ricerca della formula politica, che consenta, attraverso la alleanza di certe forze politiche, la possibilità di rottura delle resistenze antieuropeistiche. L'integrazione europea, insomma, segue le strade che (19] Biblioteca Gino Bian·co \

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