natura di alleanza militare ad integrazione della N.A.T.O. e servì allo scopo di inserire militarmente la Germania nello schieramento oc~identale. Ma, una volta risolto il problema militare, l'Europa. rimaneva al punto di prima, dal punto di vista istituzionale, economico e politico. L'a C.E.C.A. veniva a costituire non più che una specie di bastione avanzato dell'Europa, di cittadella assediata, circondata dal pericolo della ripresa della politica tradizionale da parte degli Stati nazionali. , Ma il voto di Palais Bourbon, se servì ad arrestare il processo di integrazione, non potè evidentemente mutare i dati fondamentali della situazione europea e mondiale. Tutte le ragioni permanenti, che spingono i Paesi europei ad unirsi, rimanevano inalterate: la minacciosa pressione sovietica fuori e dentro i confini delle democrazie, la debolezza e la precarietà delle strutture economiche e politiche degli Stati europei, la necessità di sanare il tradizionale contrasto franco-tedesco, risolvendolo nella creazione di istituzioni comuni. D'altra parte il solo esperimento di integrazione federale finora realizzato, la C.E.C.A., aveva dato risultati positivi sia in sede politico-istituz~onale che in sede economica. Dal primo punto di vista, infatti, la C.E·.C.A. dimostra che la formazione di istituzioni federali europee non è nè un'utopia, nè un salto nel buio. Al contrario, la realizzazione di uno Stato federale europeo è possibile, e senza implicare sconvolgimenti troppo gravi nella vita dei singoli Stati, solo che vengano adottati misure ed accorgimenti particolari, per rendere meno impervio il passaggio dallo stato nazionale allo stato federale. Dal punto di vista economico, poi, la C.E.C.A. prova la superiorità di un mercato europeo sui mercati nazionali ed indica la strada da seguire il giorno in cui il mercato comune, limitato ora al carbone ed all'acciaio, diventasse mercato comune generale. Anche lasciando da parte, infatti, l'aumento notevolissimo della produzione siderurgica, che può essere spiegato con ragioni generali di congiuntura, è certamente da attribuire al mercato comune il merito sia di avere favorito un forte aumento degli scambi tra i ;paesidella Comunità, sia di avere mantenuto entro limiti di grande moderazione gli aumenti di prezzi, che l'alta congiuntura avrebbe potuto mandare alle stelle. Allo stesso modo che tutta una serie di misure volte a realizzare il mercato comune (come per esempio l'abolizione delle discriminazioni ferroviarie, o l'azione contro i cartelli, o il riadattamento della manodopera, ecc.) forniscono un metodo da adottare, [11] Bibli eca Gino Bianco
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