Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

già detto, nel Consiglio Nazionde del P.L.l., che l'alleanza con la D.C. è da lui vista come permanente, me1itre quella con i partiti minori non può essereconsideratache occasiotiale,contingente, per un Partito Liberale quale è da lui inteso. Questa valutazione - non ultima fra i motivi di una scissione a proposito della quale c'è ancora chi si domanda quali motivi l'abbiano determinata - noti poteva non trovare assai convenienti i rischi co11,nessaigli apparentamenti, una volta che questi rischi apparivano più che altro messi a carico -dellasocialdemocrazia, rea peraltro di una legge Tremelloni che ha creato 120npoche difficoltà ali'on. Malagodi nel suo collegio. L'on. Malagodi, finalmente, morde il freno nella situazione di remissività a/,l'azione di governo della socialdemocrazia cui proprio la scissione lo ha costretto, e spera pertanto in un inasprim,ento di rapporti fra democristia1iie solcialdemocratici. La degradazione del Partito Liberale intanto continua il suo corso fatale. Pronta è stata invece la reazione dei repubblicani e dei radica/,i.N 011, solo essi hanno preso posizione contro gli apparentamenti, ma hanno rivolto un pressante e pubblico appello ai Presidenti della Camera e del Senato, ai Presidenti delle commissioni parlamentari per gli affari interni, perchè siano in via di urgenza portati ali'esame~ e successivamente tdla discussio.11ei, diJegni di legge giacenti da tempo alfa Camera, sia di iniziativa governativa (disegno di legge dei ministri D,ePietro e Tremelloni, presentato fin dal 5 gennaio 1955), sia di iniziativa parlamentare che ten-. dono a disciplinare ed a limitare la pro.pagandae le spese elettorali, mettendo liste e candidati in condizioni di effettiva parità, secondo princi·pz·i che sono già da molti anni in vigore in tutti i grandi Paesi democratici. . .E ciò anche allo scopo di evitare l'asservimento di partiti, liste, candidati alla potenza economica di persone o di gruppi o di organizzazioni extrapolitiche; conseguenza inevitabile quando le campagne elettorali sono, a causadella rissadi manifesti e insegne al neon, tanto costoseda essere affrontabi/,i solo da alcuni, e a determinate, sempre ineguali, condizioni. Non si creda che si tratti di problema marginale. La recente campagna elettorale in Francia ha peraltro richiamato l'attenzione dei nostri osservatori e corrispondenti proprio su questo aspetto delle campagne elettora/,i,regolate secondo forme civili e democratiche negli altri paesi, degradate al livello della festa di Piedigrotta, con molti privilegi connessi, presso di noi, e specialmente nel Mezzogiorno. Il problema fu posto da Nord [4] Biblioteca Gino Bianco

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